MilAnsia
Torna la Champions League e, come capita da qualche anno, la ripresa delle competizioni continentali ci coglie in un periodo non brillantissimo.
In generale esistono alcuni aspetti che mi fanno vivere queste ore di attesa con una certa apprensione, ma ne esistono anche altri che, in qualche modo, compensano i primi.
Punto 1
L'aspetto scaramantico. Come tutti sappiamo abbiamo eliminato i Red Devils quattro volte su quattro, e questo dato, paradossalmente, è quello che mi preoccupa di più. Contro una squadra con la tradizione del Manchester Utd ci si può aspettare che prima o poi vada male.
Ma anche nel 2007, quando fu sorteggiato il quarto di finale contro il Bayern, la situazione era la stessa ... quattro confronti contro i bavaresi e quattro nostre qualificazioni. Anche allora mi sentii che avremmo pagato pegno alle leggi della probabilità, ma, dopo il 2-2 interno, disputammo una partita fenomenale a Monaco di Baviera ed eliminammo i tedeschi per la quinta volta ...
Punto 2
Nelson Dida. Diciamocelo francamente ... è una mina vagante. Può inventarsi la parata miracolosa come anche la papera colossale. A mio parere ha sbagliato Leonardo a non insistere su Abbiati dopo l'ottima prova in coppa Italia con l'Udinese e l'esordio in campionato con il Livorno del 31 gennaio scorso. Riproporlo questa sera dopo quattro partite consecutive sarebbe stato ben diverso che rimetterlo in porta dopo 15 giorni di assenza dal campo di gioco, potrebbe risentire della pressione e combinare qualche guaio. D'altra parte non sono solo i tifosi che considerano Dida una specie di roulette russa, ma anche i suoi compagni di squadra. Per una difesa sapere di avere alle spalle un portiere affidabile, forte nelle uscite, che magari non fà miracoli ma che (quasi) sicuramente non combina guai, è un aspetto determinante per giocare con la tranquillità necessaria e per non abbassare troppo la linea difensiva. Non avendo sfruttato questa opportunità, questa sera sia che giochi Dida, sia che giochi Abbiati (cosa che mi auguro), per la difesa sarà comunque difficile trovare la serenità necessaria.
Punto 3
La difesa. Abbiamo, probabilmente, la coppia di centrali più forte d'Europa, ma Nesta rientra da un infortunio dopo il rodaggio di venerdì, e Thiago Silva, dopo l'acciacco patito contro l'Udinese, se giocherà sarà inconsciamente limitato dal pensiero di potersi fare male. Spero che lo staff medico sappia decidere se vale o meno la pena di rischiarlo sia per evitare di perderlo per un periodo di tempo più lungo, sia per non bruciare un cambio troppo presto. In ogni caso, adesso, disponiamo finalmente di Bonera che dà ampie garanzie. Abate e Antonini stanno disputando un'ottima stagione ma non dispongono di molta esperienza internazionale, e, a questi livelli, questo aspetto è determinante. D'altra parte se uno non gioca mai questo genere di partite diventa complicato acquisire esperienza, senza contare che le alternative sarebbero Oddo, assente da mesi, Favalli, che pur facendo buone cose ne combina una a partita, e Janku che è un pericolo per la nostra fase difensiva.
Punto 4
Il centrocampo. Ambrosini non si discute. Pirlo non stà brillando ma è impensabile non schierarlo questa sera. Il dubbio è su chi ricadrà la scelta di Leonardo per la terza casella. Seedorf è l'unico che permette di schierare il 4-2-1-3, ma è in precarie condizioni fisiche e non possiamo permetterci di mettere in campo un giocatore come quello visto a Bologna. Neanche Gattuso è al meglio dal punto di vista fisico, ma garantirebbe una maggiore copertura anche in considerazione del fatto che non prendere gol in casa ha un'importanza fondamentale. Se si vuole dare copertura al centrocampo forse potrebbe essere Flamini il tassello per completare il centrocampo, ma anche lui stà giocando (troppo) poco e difficilmente ha nelle gambe il ritmo partita. Alla fine il prescelto potrebbe essere Beckham, ma utilizzato come lo scorso anno e non come vice-Pato come visto da quando è tornato alla base. Quello che preoccupa un pò è che Becks, anche se utilizzato fuori posizione, non ha ancora pienamente convinto.
Punto 5
L'attacco. Nonostante l'assenza di Borriello, questo è il reparto che sembra offrire le maggiori garanzie. Il ritorno di Pato è manna dal cielo per dare profondità e velocità alla nostra fase offensiva. Anche se obiettivamente la partita di venerdì ha mostrato un Papero molto impreciso e approssimativo, bisogna ammettere che poter disporre di due punte pure ci cambia letteralmente la vita, e vedere Patinho scattare ancora nei pressi del 90' dimostra che atleticamente è già a buon punto. Dinho è un'incognita, la presenza di Pato sembra essere un toccasana per il gioco del Gaùcho. E' solo da verificare se il Ronaldinho di questa sera sarà quello visto contro Siena e Udinese, o quello abulico sceso in campo nel derby, con il Livorno e a Bologna. Centravanti: preso atto dell'assenza di Borriello, il ballottaggio è tra Huntelaar e Inzaghi.
Sappiamo che Pippo in queste partite si esalta e dà il meglio di sè, ma, se si esclude la coppa Italia e qualche spezzone di partita, non gioca dal 28 ottobre (a Napoli). Credo che sia il caso di iniziare con l'olandese, esaltato dalla doppietta di venerdì scorso, e, magari, inserire Inzaghi nel corso della ripresa contro difensori meno lucidi e più stanchi.
Insomma, i punti interrogativi non mancano, qualcuno dei quali (Abbiati e Flamini) dovuti a scelte discutibili di Leonardo. Si può sperare che, alla fine, siano i nostri punti di forza a determinare l'esito della gara di questa sera, da Nesta a Thiago, dal Dinho a Pato e alla ritrovata vena in zona gol di Huntelaar passando dal nodo cruciale rappresentato dal centrocampo, il settore del campo dove spesso si decidono i destini di una partita di calcio.
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