sabato 26 marzo 2011

Pit stop

Ridotte a due le giornate di squalifica ad Ibrahimovic, scontato e prevedibile ... e a mio parere infondata la presunta furia con la quale la società avrebbe accolto l'esito dell'appello. Lo svedese, a Bari, era diffidato e il giallo preso in occasione del gol annullato ha comportato un turno di squalifica. Il rosso diretto non poteva fare altro che aggiungerne un secondo. Certo è che la valutazione dell'episodio da parte di Brighi mi è parsa errata: Rossi tratteneva la maglia dello svedese con il braccio tenuto dietro la schiena, e la manata di Ibra era evidentemente indirizzata al braccio dell'avversario con lo scopo di liberarsi dalla presa ... niente di violento, mentre di antisportivo colgo solo la sceneggiata del barese crollato a terra come fosse stato falciato.

La "sosta nazionali" (complimenti all'Italia vista ieri sera) che divide la debacle di Palermo dal derby poteva, a caldo, sembrare un elemento negativo per il Milan. Due settimane a rimuginare sulle occasioni mancate per allungare sull'Inter, che hanno invece consentito all'orda degli inseguitori di avvicinarsi pericolosamente al fuggitivo, avrebbero potuto, effettivamente, peggiorare la già precaria condizione psicologica della squadra. Ma, forse, avere a disposizione del tempo per metabolizzare la nuova situazione (fuga terminata, ce la dobbiamo giocare punto a punto) e per organizzare tatticamente la partita potrebbe, alla fine, rivelarsi un vantaggio.

La squadra di Leonardo proverà a vincere la gara lasciando degli spazi invitanti per le incursioni di Pato e Robinho e gli inserimenti di Boateng, spazi che raramente ci vengono concessi e senza i quali facciamo fatica a trovare la via del gol. Alla luce dei risultati di questa stagione sarà importante non andare sotto con il risultato perchè non siamo mai riusciti a cambiare l'inerzia della partita dopo essere andati in svantaggio, situazione verificatasi in dodici occasioni. Di queste dodici partite (otto interne) ne abbiamo perse sette e pareggiate cinque; nell'unica occasione in cui siamo stati capaci di ribaltare il risultato (con il Real a San Siro) abbiamo subìto il pareggio all'ultimo respiro. Va anche detto che, fino ad oggi, se sblocchiamo il risultato portiamo a casa i tre punti quasi sempre (22 vittorie su 26, e 4 pareggi).

Schierare Boateng dietro a Robinho e Pato mi sembra la soluzione migliore ... attenderli e ripartire negli spazi mi sembra una buona idea. A tal proposito mi preoccupano un pò le voci secondo le quali Allegri starebbe provando il tridente Cassano-Robinho-Pato con l'intenzione di aggredire i nerazzurri. I cugini arrivano al derby in condizioni psicologiche decisamente migliori rispetto alle nostre, ma non bisogna dimenticare la brutta prova offerta dagli uomini di Leonardo sia contro il Lecce che nel primo tempo di Monaco di Baviera ... tutto sommato neanche quelli là sembrano in un gran momento. Un altro elemento "interessante" è l'emergenza centrali creatasi in casa nerazzurra. Samuel fuori da una vita, Lucio squalificato, Ranocchia e Chivu in dubbio ... potrebbero vedersi costretti a schierare nientemeno che Cordoba-Materazzi davanti a Julio Cesar.

Se la sera di Palermo-Milan la corsa scudetto sembrava quasi definitivamente compromessa, adesso pare meno drammatica. Sabato prossimo deve scendere in campo una squadra concentrata, determinata e coraggiosa dal primo all'ultimo minuto ... solo con queste qualità, latitanti nelle ultime uscite, sarà possibile battere i cugini e riportare lo scudetto sulla sponda giusta del Naviglio.



Pubblicato sul sito di Milan Day

domenica 20 marzo 2011

Statistiche di Palermo - Milan 1-0

Il Milan scopre di possedere spiccate qualità taumaturgiche. Dopo aver resuscitato il Bari (in casa) ultimo e virtualmente già retrocesso rivitalizza anche i siciliani reduci da cinque sconfitte consecitive.

Sul  nostro forum Marco91 ha in firma una citazione di Einstein: “Meglio essere ottimisti e avere torto che essere pessimisti e avere ragione” … tutto condivisibile, ma questa sera è difficile pensare positivo, temo che la partita con il Palermo sancisca l’addio allo scudetto.

Un’altra partita da azzannare ferocemente ci vede andare sotto dopo dieci minuti con Van Bommel travestito da vigile urbano a dirigere il traffico a mezzo metro dall’autore del gol … dopo aver dato via libera a Rudolf la scorsa settimana si ripete questa sera con Goian … qualcuno comunichi all’olandese che carnevale è finito.

Dopo un primo tempo senza mordente, il Milan tiene il pallino per tutta la ripresa ma senza mai dare la sensazione di poter segnare, una manovra ruminata senza sbocchi offensivi di una certa credibilità.

Pato, impalpabile, è costretto ad uscire per problemi alla caviglia di una certa rilevanza (rientra negli spogliatoi senza appoggiare il piede a terra) con la beffa di essersi fatto male in un’azione interrotta da Tagliavento per non si sa bene quale motivo.

Adesso lo scenario disegna un derby con gli inseguitori a soli due punti dai fuggitivi a meno di un’impresa del Lecce a San Siro domani pomeriggio. Uno scenario psicologicamente favorevole ai colori nerazzurri, psicologicamente ma non solo vista l’attuale situazione tecnico/tattico/atletica dei rossoneri.

Insomma … quello che solo sette giorni fa sembrava un campionato già vinto si è trasformato in un campionato perso … speriamo che i colpi di scena non siano finiti qua …

MilaNumbers (40)
Campionato - 30° Giornata - 19.03.2011
Palermo - Milan 1-0   Goian 10'
CLASSIFICA: Milan 62 - Inter 60 - Napoli 59 - Udinese 56 - Lazio 54 - Roma 50






NOTE:
- Prima sconfitta in campionato nel 2011

sabato 19 marzo 2011

Sturmtruppen

La concentrazione e l'attenzione dei tifosi rossoneri è focalizzata sulla partita in programma questa sera a Palermo, che se non è decisiva poco ci manca. Palermo-Milan e Inter-Lecce definiranno le condizioni di partenza del derby del 2 aprile, una mancata vittoria questa sera complicherebbe parecchio il cammino verso uno scudetto diventato "irrinunciabile" vista la sceneggiatura di questo campionato. Il prossimo confronto diretto con i nerazzurri sarà il vero momento topico di questa stagione, ma arrivarci in buone condizioni psicologiche e con cinque punti di vantaggio potrebbe essere determinante.

La settimana appena trascorsa ha comunque proposto interessanti spunti di riflessione. Ad esempio le dichiarazioni rilasciate da Nesta a Sportmediaset nelle quali il romano preannuncia un possibile addio al calcio a fine stagione ... "non voglio trovarmi nelle condizioni di trascinarmi per il campo" ha detto, tra le altre cose, il fuoriclasse rossonero. Un concetto che gli fa onore e che non è facile che venga formulato da altri protagonisti dal rendimento ben inferiore al suo. La posizione vagamente estremista del centrale difensivo viene controbilanciata (anzi, sbilanciata) da quella totalmente estremista, in senso opposto, di Galliani che lo vede protagonista ancora per quattro o cinque anni ... esistono il buon senso e le vie di mezzo, proporrei un rinnovo annuale con la prospettiva, per Nesta, di dare una grossa mano alla squadra ma senza il ruolo di insostituibile vestito fino ad oggi.

Mercato. Si moltiplicano le voci di movimenti di mercato riguardanti il Milan, forse anche alimentati ad arte, in un momento della stagione piuttosto inopportuno. Si parla di derby per il "Ganso", del ritorno di Kakà e dell'arrivo già pianificato di Balotelli. Tralasciando al momento il Ganso, mi auguro fortemente che le voci riguardanti gli altri due si rivelino semplicemente indiscrezioni prive di sostanza. Mi onoro di far parte della categoria delle "vedovelle" di Ricardino, ma ritengo improponibile un suo ritorno a Milanello, a prescindere dalle condizioni economiche. Si ipotizza un nuovo intervento chirurgico al ginocchio dell'ex Pallone d'Oro che dal suo addio al Milan non ha mai ritrovato una condizione fisica decente e non ha mai più riproposto sul campo il suo talento e le sue qualità. Non sono prevenuto a priori riguardo i cosiddetti "cavalli di ritorno" (o le minestre riscaldate come dice qualcun altro) ma è il caso specifico di Kakà che non mi convince neanche un pò.

La prospettiva che invece mi "atterrisce" è quella di vedere Balotelli con la maglia rossonera addosso. La stagione di SuperMario al City è una sorta di Bignami della sua pur breve carriera ... gli intermezzi tra un'operazione e un infortunio li trascorre collezionando cartellini rossi e brutture di ogni genere, eppure c'è chi sacrificherebbe Pato per portare a casa questo elemento dalle enormi potenzialità ma con un pessimo atteggiamento mentale dotato di scarsissimi margini di miglioramento e di una fragilità fisica non certo inferiore a quella attribuita al Papero.

Chiudo con una riflessione sull'esito dei sorteggi di Champions effettuati ieri a Nyon. I cugini sono nuovamente baciati dalla sorte nei quarti di finale della massima competizione europea. Lo scorso anno pescarono il CSKA Mosca, quest'anno le "Sturmtruppen" di Gelsenkirken. In ottica campionato la prospettiva di vedere i nostri rivali impegnati in ulteriori quattro partite di Champions che noi ci risparmieremo (guarda che mi tocca scrivere ...) può essere un bel vantaggio, ma a patto che non si riveda l'orribile film dello scorso anno.


Pubblicato sul sito di Milan Day

lunedì 14 marzo 2011

1+1=0

Delusione, incredulità, sconcerto e una buona dose di rabbia. Sono questi gli stati d'animo che ad un giorno dal "fattaccio" continuano a tormentarmi. La partita con il Bari andava vinta in qualsiasi modo, a maggior ragione dopo il mezzo passo falso dell'Inter a Brescia. Fare i tre punti con i pugliesi ci avrebbe permesso di affrontare le prossime due decisive partite (Palermo e derby) con fiducia e una certa tranquillità. Due pareggi nelle prossime due partite ci avrebbero garantito, nel peggiore dei casi, sei punti di vantaggio sull'Inter. I cugini avrebbero quasi certamente subìto un contraccolpo psicologico vedendo dilatare ulteriormente il distacco, mentre adesso, mentalmente, siamo maggiormente a rischio noi.

Il Palermo, perdendo a Genova la quinta partita consecutiva, ha stabilito il suo record negativo in Serie A ... sabato prossimo conterà di più la cabala o il pur evidente periodo negativo dei siciliani?
In ogni caso si corre il rischio di arrivare alla vigilia del derby con soli due o tre punti di vantaggio, e in quel caso la pressione psicologica la dovremo sopportare noi. Un aggancio o, peggio ancora, un sorpasso ci taglierebbe definitivamente le gambe.

La mancata vittoria sul Bari è un "crimine sportivo", e dove c'è un crimine ci sono dei colpevoli. E' inutile e forse impossibile fare graduatorie di colpevolezza, quel che è certo è che sono i giocatori a scendere in campo, e questo piccolo dettaglio fa si che sia inevitabile addebitare loro una buona dose di responsabilità. L'altro principale indiziato di reato non può che essere Max Allegri.

I principali capi di imputazione a carico del tecnico livornese sono tre:
A) La pessima gestione del periodo negativo di Ibrahimovic.
B) L'errore di valutazione circa le priorità stagionali (Campionato o Champions).
C) La mancata soluzione al problema del "dualismo" Pato/Ibra.

Punto A
E' da oltre un mese che lo svedese arranca, è in chiaro debito di energie fisiche e mentali, in questo periodo è stato più un peso per la squadra che un valore aggiunto ... eppure Allegri ha continuato imperterrito a schierarlo per 90' in tutte le partite, ad esclusione della Coppa Italia, anche nelle settimane con l'impegno supplementare. Il risultato di queste scelte è stato qualche pareggio di troppo e la squalifica per tre giornate comminata allo svedese, che andava gestito in altro modo, risparmiandogli qualche fatica e "lavorandolo" psicologicamente.

Punto B
Sembra essere opinione largamente condivisa l'importanza da attribuire alla pedina Boateng nello scacchiere rossonero. Considero piuttosto azzardata la decisione di schierare il ghanese, in condizioni fisiche precarie, in una partita di secondaria importanza come quella di Londra (si ... viste le prospettive quella di Londra era una partita di secondaria importanza), per poi non averlo a disposizione in una partita decisiva come quella di domenica (si ... quella con il Bari era una partita di primaria importanza).

Punto C
Questo è il capo d'imputazione più grave. Capita che, contravvenendo alle leggi della matematica, a volte 1+1 sia =0, che le risorse di qualità si annullino tra loro e si trasformino in ostacoli.
Avevo già trattato l'argomento un paio di mesi fa ma la situazione non è affatto migliorata ... Pato e Ibra contemporaneamente in campo sono una zavorra per il Milan, è un fatto verificabile con l'occhio guardando le partite e con i numeri guardando le statistiche.
I dati aggiornati a dopo Milan-Bari dicono quanto segue:
Pato e Ibra hanno giocato insieme 1288' nei quali il Milan ha segnato 18 reti (una ogni 72') e ne ha subìti 17 (uno ogni 76'). In genere le squadre che segnano lo stesso numero di gol che subiscono veleggiano a metà classifica.
Le cose migliorano sensibilmente quando i due vengono divisi. A causa dei frequenti infortuni accusati dal Papero sono molti di più i minuti giocati da Ibra senza Pato che viceversa. Ma la sostanza (e che sostanza) è la stessa in entrambi i casi.
Detto a parole, con solo uno dei due in campo si segnano tre gol e mezzo per ogni gol preso, si realizzano circa due reti a partita, e se ne incassa poco più di uno ogni due partite.
Detto con i numeri, Ibra senza Pato ha giocato 1813' nei quali il Milan ha segnato 36 reti (una ogni 50') e ne ha incassate 10 (una ogni 181').
Pato senza Ibra ha giocato solo 305' (cifra in imminente aumento vista la squalifica dello svedese) nei quali il Milan ha segnato 7 reti (una ogni 44') e ne ha presi 2 (una ogni 153').
Non so come si possa risolvere la questione, e sinceramente (come direbbe Leonardo) non so neanche se esista una soluzione. Il fatto difficilmente negabile è che il problema esista e persista, e questo problema rischia di costarci uno Scudetto.

domenica 13 marzo 2011

Statistiche di Milan - Bari 1-1

Tanto valeva pareggiare a Torino e battere il Bari. Erano quattro punti lo stesso ma avremmo qualche rimpianto in meno.

Mi permetto qualche critica riguardo la formazione di partenza decisa da Allegri perchè sono concetti espressi nei post precedenti, non è uno sterile e facile esercizio di "critica col senno del poi" ... che Ibra avesse bisogno di staccare la spina se ne sono accorti anche i sassi in questo ultimo mese e mezzo, se Allegri non ha il coraggio o la voglia di tenere fuori lo svedese, in condizioni psicofisiche disastrose, ci penserà il giudice sportivo (minimo due giornate, peccato delegare a terzi simili decisioni), quindi niente derby ... che è tutto da dimostrare che non sia un bene.

Per Robinho vale lo stesso discorso appena fatto per lo svedese, un disastro, specie se utilizzato dietro le punte. Merkel si trova meglio in posizione di trequartista piuttosto che nei tre di centrocampo, o almeno questo si è palesato in questi mesi (altra cosa detta recentemente). Ho il forte sospetto che schierare Merkel dietro a Pato e uno a caso tra Robinho e Cassano (per il barese di positivo c'è solo il gol) e completare il centrocampo con Flamini o Emanuelson ci avrebbe consentito di vincere la partita e mettere una serissima ipoteca sullo scudetto.

Adesso è da vedere chi ha maggiormente accusato il colpo tra le due contendenti, certo che per il coefficiente di difficoltà delle due gare e per una semplice questione cronologica i maggiori indiziati al "barcollamento" siamo noi.

Per chiudere mi limito a rendere noto lo score del Milan con l'arbitro Brighi: due vittorie, sei pareggi, due sconfitte ... decisamente sotto media ...

MilaNumbers (39)
Campionato - 29° Giornata - 13.3.2011
Milan - Bari 1-1   Rudolf 39'  Cassano 82'
CLASSIFICA: Milan 62 - Inter 57 - Napoli 56 - Udinese 53 - Lazio 51 - Roma 49


MIGLIORI: Thiago (8,5) - Abate (7)
PEGGIORI: Ibra (1) - Robinho (3) - Cassano e Nesta (5) - Pato e Merkel (5,5)





NOTE:
- Assist di Antonini.
- Espulso Ibra al 73'
- Presenza n° 236 in rossonero per Abbiati che raggiunge Giuseppe Santagostino (goleador anni 20) al 46° posto.
- Presenza n° 319 in campionato per Gattuso che raggiunge Luigi Perversi (difensore anni 20 e 30) in 9° posizione.

sabato 12 marzo 2011

Tornare grandi

Per tornare grandi è necessario ritrovare una dimensione europea di primo livello.
Quando si parla di vocazione europea scritta nel nostro dna non lo si fa tanto per dire, i grandi trionfi internazionali del "regno" Berlusconi hanno rinvigorito e rinnovato una tradizione preesistente al suo "avvento", i confini nazionali ci stanno stretti, ma questa particolarità non porta a snobbare o sottovalutare un trionfo in campionato e, per quanto mi riguarda, neanche la svalutata coppetta nazionale.


Che Società e tifosi tengano in modo particolare a vincere questo Scudetto è fuor di dubbio, un pò perchè sono troppi anni che non ne conquistiamo uno, un pò perchè ci teniamo ad interrompere il filotto cartonato e plastificato dell'Ambrogina Inter (ex Ambrosiana), ma soprattutto perchè, pur tenendo conto del basso livello raggiunto dal Calcio italiano, lo scudetto è il primo passo per ritrovare quella dimensione europea cui accennavo prima.


Crescere per gradi conferisce solidità, sicurezza, autostima. Il Milan di Rocco di fine anni 60 diventò campione del mondo nel 1970 iniziando il suo percorso con la Coppa Italia vinta nel 1967, crebbe in Italia e in Europa nel 1968 con le vittorie in Coppa delle Coppe e in campionato per poi conquistare il trofeo più ambìto, la Coppa dei Campioni nel 1969. Un ciclo nasce da un gruppo solido e coeso, dotato di qualità tecniche e umane, guidato da un uomo capace di esaltare le doti del gruppo, di motivarlo, di tenerlo unito e di indirizzare le sue energie psicofisiche verso l'obiettivo comune.


In questi ultimi 25 anni di trionfi non sono mancati i momenti difficili, basti pensare al periodo che va dall'addio di Capello alla prima stagione completa di Ancelotti: Tabarez, Sacchi bis, Capello bis, Zaccheroni, Terim. Il ridimensionamento nazionale e internazionale di quel Milan ha radici in parte comuni con questo. Un certo disimpegno economico da parte della proprietà (anche se le motivazioni erano piuttosto diverse) che ha prodotto un impoverimento tecnico della squadra, ma anche una scarsa programmazione e qualche scommessa non andata a buon fine.


Calciopoli ha certamente avuto un ruolo di rilievo nella riduzione di competitività del Milan in questo ultimo periodo, ma le strategie societarie post Atene 2007 hanno avuto quantomeno lo stesso peso. Quando si ha la fortuna e la bravura di costruire un gruppo vincente, la strategia operativa da mettere in atto per conservare la competitività del gruppo consiste nell'inserire giocatori di alto livello (possibilmente giovani ... ne bastano uno o due all'anno) in un nucleo storico collaudato, con il compito di sostituire chi ha ormai dato quasi tutto. Può apparire cinico un simile discorso, ma non lo è. Chi ha imboccato il viale del tramonto può ancora essere utile alla causa se sottoposto a contratti brevi e non troppo onerosi e se ha l'umiltà di mettersi a disposizione dell'allenatore senza porre condizioni, altrimenti diventa un impedimento ad una evoluzione positiva del gruppo sottraendo risorse finanziarie alla Società ed opportunità di crescita ai giovani.


Le ultime tre edizioni di Champions League alle quali abbiamo partecipato dicono impietosamente che non facciamo più parte del gotha europeo, tre eliminazioni agli ottavi, 24 partite complessive con un esito di perfetta parità tra vittorie, pareggi e sconfitte (8), e di reti fatte e prese (29). Ma al di la dei numeri, sono i confronti sul campo a sancire questa condizione. Se incontriamo squadre di primo livello come Manchester e Real Madrid la differenza è di tutta evidenza, ma fanno altrettanto male i balbettamenti con i vari Celtic, Wolfsburg, Werder, Zurigo, Ajax, Tottenham. Se tutto andrà come speriamo che vada (ed il pari dei cugini a Brescia infonde ulteriore ottimismo) sarà importante non ripetere l'errore commesso quattro anni fa, quando un'eccessiva gratitudine nei confronti dei protagonisti della vittoria di Atene bloccò il necessario rinnovamento e contribuì all'inesorabile ridimensionamento della squadra.

Pubblicato sul sito di Milan Day

giovedì 10 marzo 2011

Statistiche di Tottenham - Milan 0-0

Bene così, ottimo primo tempo e discreta ripresa, abbiamo dimostrato di non essere inferiori agli Spurs. Chiusa la parentesi dei 90 minuti nei quali il mio impegno "agonistico" da tifoso non è mai mancato, e l'sultanza per un ipotetico gol rossonero sarebbe stata genuina e scomposta come al solito, dopo il fischio finale, una birra e una sigaretta prende il sopravvento la razionalità. E la razionalità suggerisce che va bene così, quest'anno pensiamo a festeggiare uno scudetto in concomitanza con il centocinquantenario dell'unità d'Italia che all'Europa, con un'adeguata campagna acquisti estiva, ci penseremo l'anno prossimo.
 
Mi pongo solo una domanda: vale la pena insistere pervicacemente sull'utilizzo di un giocatore che, se gestito con maggiore parsimonia, potrebbe tornare decisivo come un mese e mezzo fa? ... Ibra (un gol su rigore nelle ultime otto partite) e Robinho, in calo verticale di rendimento, sono stati due autentici ectoplasmi, Merkel ha dimostrato ancora una volta di essere un giocatore sul quale fare affidamento e Boateng (gran primo tempo) sarebbe stato molto utile dietro alle punte per la sua abilità negli inserimenti.

Una menzione speciale la merita Abate, ormai padrone del ruolo. Con i suoi 24 anni può ancora migliorare e diventare un terzino di tutto rispetto. Seedorf (buona partita) ufficializza l'addio a fine stagione con l'emozione che non gli permette di dire neanche una parola nell'intervista a caldo (con la Rai) abortita sul campo di gioco.

Adesso non ci resta che rientrare tra le "mura domestiche" senza rimpianti per l'eliminazione di questa sera perchè, obiettivamente, non avevamo speranze di vittoria finale e siamo usciti con tutti gli onori. Domenica c'è da cucinare il Bari all'ora di pranzo senza fare l'errore di sottovalutare i galletti che domenica hanno perso su calcio di rigore ad Udine contro una delle squadre più in forma del campionato ... guardiamo avanti.

MilaNumbers (38)
Champions - Ottavi ritorno - 9.3.2011
Tottenham - Milan 0-0 (agg. 1-0)


MIGLIORI: Abate e Boateng (7)
PEGGIORI: Robinho (4) - Ibra (4,5) - Pato (5,5)




NOTE:
- Presenza ufficiale n° 390 per Seedorf che raggiunge Roberto Donadoni in 14° posizione.

domenica 6 marzo 2011

Statistiche di Juventus - Milan 0-1

Le fondamenta sono state ultimate, le colonne portanti sono state erette ... a chi si aggrappava al difficile calendario dei rossoneri per alimentare speranze di "remuntada", dopo le vittorie del Milan su Napoli e Juventus non resta che attaccarsi ... possiamo goderci una domenica di tutto relax prestando un orecchio distratto al risultato degli Ambro(cu)gini (cit. marcovan, Screwdrivers) ... ma se Paloschino ci da una mano non ci offendiamo mica eh? ...

I ragazzi giocano un primo tempo un pò troppo contratti, anche se non mollano mai le redini dell'incontro. Le occasioni da gol sono rare ma pulite, la sensazione è che si possa portare a casa l'intera posta ma a patto di non accusare cali di concentrazione. Boateng conferma tutte le sue qualità dietro le punte, ma è costretto a rimanere negli spogliatoi all'intervallo dopo il calcione alla caviglia preso da Felipe Melo. Nella riprese cresce la pressione offensiva ma le occasioni da gol continuano a latitare fino al gol di Gattuso (10° in rossonero). I bianconeri non hanno energie fisiche e mentali per reagire se non nei minuti di recupero con la forza della disperazione.

Abbiati salta la doccia per la seconda partita consecutiva, Thiago Silva è la personificazione delle teorie di Nietsche, la fase difensiva è granitica. Ibra (un gol su rigore nelle ultime sette partite) è in chiaro affanno, ha il merito di spazzare sistematicamente l'area sui piazzati juventini e di calamitare ogni pallone che gli arriva in attacco, palloni che però poi perde malamente. Forse sarebbe più utile farlo riposare contro il Tottenham che non contro il Bari. Cassano incide poco e Robinho, subentrato all'acciaccato Boateng dopo l'intervallo, si vede solo quando va a stoppare Flamini pronto a calciare a rete dal limite.

Mercoledì si gioca il ritorno di Champions a Londra ma, stranamente, è una partita che mi interessa poco. Qualche anno fa non mi sarebbe capitata una cosa del genere, ma le scarse (direi nulle) possibilità di vincere la Coppa, il risultato dell'andata e la voglia di cucire un triangolo tricolore sulla maglia del prossimo anno mi fanno percepire questo evento quasi come un fastidio ... se poi passeremo il turno pazienza ...

MilaNumbers (37)
Campionato - 28° Giornata - 5.3.2011
Juventus - Milan 0-1   Gattuso 68'
CLASSIFICA: Milan 61 - Inter 56 - Napoli 53 - Lazio 51 - Udinese 50 - Roma 46


MIGLIORI: Thiago (7,5) - Boateng, Gattuso, Nesta e Abate (7)
PEGGIORI: Robinho (4) - Cassano (5) - Ibra (5,5)


NOTE:
Decima rete in rossonero per Gattuso

sabato 5 marzo 2011

L'Ambrogino "loro"

Fare le cose per bene, con impegno, passione e onestà, ed ottenere grandi risultati porta a vivere istanti di grande soddisfazione personale. La gratificazione maggiore si prova all'interno di se stessi, nel proprio intimo, da gustare nei momenti in cui si è soli e isolati dal mondo ... come quando, in attesa del sonno del giusto, si torna col pensiero a quanto fatto di buono e ci si sente soddisfatti ed in pace con noi stessi. Oppure quando al risveglio, all'inizio di una nuova giornata, ci si guarda allo specchio consapevoli di avere la coscienza a posto, e questa consapevolezza ci permette di vivere con animo leggero la giornata ed affrontare con serenità gli ostacoli e le avversità della vita. Ma questa soddisazione interiore raggiunge il culmine quando i propri meriti vengono inaspettatamente riconosciuti e premiati pubblicamente.

Tutti questi meravigliosi sentimenti devono aver travolto ed emozionato il Presidente Massimo Moratti all'atto di ricevere dal Sindaco di Milano Letizia Moratti una edizione speciale e fuori stagione dell'Ambrogino d'Oro ... che per l'occasione ribattezzerei "Ambrogino loro" ... dei Moratti insomma. Che grande soddisfazione deve essere stata. Il 7 dicembre (Sant'Ambrogio, patrono di Milano) è il giorno canonico nel quale si assegna questa onorificenza a coloro i quali, con la loro opera, hanno contribuito a tenere alto il nome di Milano e della "milanesità". Il 7 dicembre 2010 sono stati premiati gli eletti tra i quali, per una colpevole, assurda, ingiustificabile, incredibile, dissennata valutazione, non faceva parte la beneamata ... sul sito ufficiale dell'Inter apparve questo sobrio e sereno comunicato: «È con grande dispiacere che F.C. Internazionale deve constatare, anche in occasione di Sant'Ambrogio e dei conseguenti Ambrogini assegnati ai cittadini più illustri, la mancanza totale di un segno di riconoscenza da parte del Comune di Milano nei confronti della società nerazzurra per i grandi successi nazionali e internazionali ottenuti quest'anno. Conseguentemente, F.C. Internazionale rivolge direttamente ai propri tifosi di Milano (e agli altri? n.d.r.) un grande e affettuoso ringraziamento per la passione, le gioie e l'orgoglio vissuti insieme». Letizia Moratti replicò che l'Inter era già stata premiata con la medaglia d'oro nel 2008, per i suoi 100 anni, e il riconoscimento non poteva essere dato due volte (ma poteva o non poteva?!?). In ogni caso il Sindaco Moratti promise che «il club nerazzurro riceverà comunque un altro riconoscimento». Insomma ... finalmente, a grande richiesta, ecco assegnato l'ambìto premio ... che gran soddisfazione deve essere stata.

Ma Moratti lasciamolo cuocere nel suo "ambrodino" e dedichiamoci alle cose serie: Juve-Milan ... il "superclasico" visto che il derby d'Italia è un altro. Sfida da prendere con le molle e tanta tanta concentrazione, senza pensare al Tottenham e senza farsi trarre in inganno dal momentaccio che stanno vivendo i bianconeri ma cercando di trarre vantaggio dall'esperienza negativa vissuta nella gara di andata. Dovremo fare i conti con il loro orgoglio, dovremo dimenticare i loro difetti e le loro carenze strutturali. Orgoglio e motivazioni particolari che hanno permesso loro di portare via quattro punti su sei agli onestoni e tre su tre a noi ... sette punti su nove sottratti alle prime due della classifica, roba che se avessero ottenuto risultati in proporzione anche con le altre squadre avrebbero già vinto matematicamente lo scudetto. Il rientro di Boateng, la ritrovata vena di Pato, la crescita di Van Bommel, la solidità difensiva devono rappresentare la base su cui "costruire" la gara di questa sera, sapendo che i tre punti ce li dovremo guadagnare con fatica, applicazione e concentrazione, che non ci verrà regalato nulla.

Intanto ieri sera a Lecce si è verificato un fatto curioso: la Roma vince al 90' su un calcio di rigore fotocopia di quello concesso lunedì scorso al Milan senza provocare reazioni scomposte nella stampa nè proteste isteriche da parte dei salentini. La distanza ravvicinata tra Borriello e Munari, il volto del difensore girato dalla parte opposta rispetto al pallone e le braccia alte rendono sovrapponibili i due episodi, ma il primo è stato oggetto di polemiche feroci per tutta la settimana mentre il secondo, a poche ore di distanza, è già stato archiviato ... mah ...

Pubblicato sul sito di Milan Day

martedì 1 marzo 2011

Statistiche di Milan - Napoli 3-0

Dopo un primo tempo tentennante da parte di entrambe le squadre, comunque meglio il Milan, i rossoneri decollano nel secondo spazzando via un Napoli che fallisce nuovamente la prova di maturità, mostrando, con la timidezza e l'insicurezza palesate ieri sera, tutta la desuetudine ad affrontare gare di questo livello emotivo.
E' innegabile che il gol su rigore in apertura di ripresa ha messo la gara su un piano favorevole al Milan, ma i rossoneri non si sono limitati ad agire in contropiede ed hanno a tratti costretto i partenopei ad una difesa affannosa.
Gran gol di Pato che fornisce anche l'assist (primo in stagione) a Boateng per il raddoppio.
Riguardo il calcio di rigore a mio avviso si può discutere solo sul contatto tra Ibra e Cannavaro che precede la situazione che ha indotto Rocchi a concedere il rigore, ma, visto che spesso ci si chiede come certe situazioni sarebbero state valutate in ambito continentale, sono propenso a credere che quel contatto sarebbe stato ignorato da un ipotetico direttore di gara europeo. In ogni caso l'intervento scomposto a braccia alte di Aronica esclude qualsiasi dissertazione sulla volontarietà o meno del tocco con il braccio da parte del difensore.
I singoli: Ibra è ancora appannato, ci si augura che stia caricando le pile per il rush finale, comunque le "sinergie" tra lo svedese ed il Papero non si schiodano dalla pista di decollo. Gran secondo tempo del brasiliano. Impatto prepotente sulla gara da parte del Boa, pericolosissimo negli inserimenti e solido in interdizione. Molto convincenti anche le prestazioni di Van Bommel e del solito Thiago Silva.
Tenere a distanza quelli là e ridimensionare le ambizioni napoletane sono le due missioni compiute ieri sera.

MilaNumbers (36)
Campionato - 27° Giornata - 28.2.2011
Milan - Napoli 3-0   Ibra (r) 49'  Boa 77'  Pato 79'
CLASSIFICA: Milan 58 - Inter 53 - Napoli 52 - Lazio 48 - Udinese 47 - Roma 43 - Juve 41






NOTE:
- Primo assist stagionale per Pato, che realizza il suo 54° gol in rossonero raggiungendo "lo sciagurato Egidio" Calloni.
- Presenza numero 233 per Christian Abbiati che raggiunge Enrico Albertosi sul quarto gradino dei portieri più presenti della storia del Milan dopo Sebastiano Rossi, Nelson Dida e Lorenzo Buffon.
- Nesta, alla sua 292° presenza, raggiunge Carlo Annovazzi in 28° posizione.
- Buona prestazione di Janku che aggancia a quota 155 il "secondo eroe di Salonicco" Luciano Chiarugi detto "Cavallo Pazzo".