mercoledì 10 febbraio 2010

... e se a Pato o Dinho viene un raffreddore? ...

... chi gioca se in rosa non esiste nessuna alternativa?
MilAnemico
Questa è la domanda, sbagliata, che si pongono i tifosi da questa estate e che continuano a porsi dopo la sessione di mercato invernale. Domanda sbagliata perchè quella giusta pone l'interrogativo solo su chi possa sostituire Pato, che è l'unica vera seconda punta presente nel nostro organico.
Per nostra sfortuna a Pato è venuto qualcosa di più di un banale raffreddore (anche se non si sa bene cosa), infatti l'ultima partita giocata dall'inizio risale all' 8 dicembre a Zurigo, e da allora sono passati oltre due mesi e non esiste ancora una data certa per il rientro. L'impegno successivo è Milan-Palermo (0-2) giocato il 13 dicembre con Pato in panchina (acciaccato?) e Milan schierato con una sola punta (Borriello) proprio perchè non disponiamo di nessun sostituto naturale del papero, mentre gli altri attaccanti veri sono Inzaghi e Huntelaar, centravanti come Borriello. Affrontiamo il Palermo con Abate ala destra, quindi un giocatore che può sostituire Pato solo nominalmente, non tecnicamente e neanche tatticamente. Andiamo sotto ad inizio ripresa con il gol di Miccoli che si beve Zambrotta e batte Dida in diagonale; un minuto dopo esce Abate ed entra Pato per quella che sarà la sua ultima apparizione fino ad oggi.
Non voglio pensare che Alexandre si sia procurato l'infortunio che lo tiene ancora fuori per avere giocato gli ultimi 40' contro il Palermo, anche perchè, se non ricordo male, si parlò di un problema muscolare solo nell'allenamento di rifinitura alla vigilia di Milan-Genoa del 6 gennaio, ma non so e non ricordo se la panchina contro i siciliani sia nata per concedere al brasiliano un turno di riposo o se già esistesse qualche problema fisico.

Il punto cruciale è che da allora non abbiamo più a disposizione l'unico giocatore che dà un senso al 4-2-1-3 di Leonardo, e da allora giochiamo con Borriello unica punta con un centrocampista (Beckham e adesso Mancini) finto attaccante a destra. Il risultato è una sterilità offensiva che è stata solo mascherata nelle prime tre partite del 2010 che hanno prodotto altrettante vittorie con la bellezza di 12 gol realizzati.
E' chiaro che segnare con una media di quattro gol a partita a tutto fa pensare tranne che esista un problema in attacco, ma se non ci si limita a considerare questo dato con uno sguardo superficiale e si analizza con attenzione in quale modo siano scaturiti questi dodici gol, si può capire perchè queste tre partite abbiano tratto in inganno Leonardo e il suo staff.

Fino a dicembre l'unica punta è scesa in campo in 6 occasioni (tutti spezzoni di gara) per un totale di 198' senza gol realizzati e due subìti, le gare sono:

Milan-Inter 0-4 nei primi 19' della ripresa (0 gol fatti e 0 subìti in quei 19')
Udinese-Milan 1-0 nell'ultima mezz'ora di gioco (0-0)
Milan-Bari 0-0 nei primi 56'
Milan-Roma 2-1 per tutto il primo tempo (0-1)
Milan-Cagliari 4-3 negli ultimi 7' (0-0)
Milan-Palermo 0-2 nei primi 50' (0-1)

ma voglio concentrarmi solo su quanto capitato nel 2010.

Dalla ripresa della stagione l'unica punta ha giocato per tutti i 90' contro il Genoa (5-2), la Juve (3-0) e il Siena (4-0), poi nei primi 80' del derby (0-2), nei primi 77' con il Livorno (1-1) e nei primi 61' domenica a Bologna (0-0).

Risultano 488' con 13 gol fatti (1 ogni 38') e 5 subìti (1 ogni 98') che sembrerebbero numeri positivi, ma...

Ci sono tre modi per andare in gol:

1) su azione di contropiede
2) contro la difesa schierata
3) su palla inattiva

c'è un quarto modo: l'errore grave del difensore o del portiere come quello dal quale nasce il rigore dell'1-0 con il Siena.

Milan-Genoa 5-2 Dopo l'errore dal dischetto del Dinho, prendiamo gol da Sculli (0-1) e la partita si mette male, ma i liguri non si chiudono e guadagnamo un altro rigore con Ambrosini addirittura dopo una ripartenza (1-1). Il 2-1 di Thiago nasce sugli sviluppi di un calcio di punizione, situazione di gioco offensiva che non viene influenzata dal numero degli attaccanti. Il Genoa che lascia giocare e si trova in svantaggio ci concede il contropiede del 3-1 di Borriello con assist di Antonini. Anche il 4-1 nasce da palla inattiva: corner respinto dalla difesa rossoblù e seconda palla di Antonini per Borriello. Il 5-1 nasce da una percussione del Dinho contro la difesa schierata che provoca il rigore realizzato dallo stesso brasiliano.

Juventus-Milan 0-3 Questa partita la risolviamo con tre gol sugli sviluppi di altrettanti calci d'angolo, quindi ancora una situazione che non risente negativamente del fatto di schierare una sola punta.

Milan-Siena 4-0 Non consideriamo che il Siena era (ed è) ultima in classifica, che aveva (ed ha) la peggior difesa del campionato, che veniva da tre sconfitte consecutive (una immeritata contro l'Inter) e che aveva perso in tutte le precedenti otto trasferte. Consideriamo però che, come detto più sopra, dopo 10' ci troviamo a calciare un rigore in superiorità numerica per il gentile omaggio di Brandao. Gol del 2-0 di Borriello contro la difesa (??) schierata su assist di Pirlo, 3-0 su palla inattiva (corner di Becks e incornata del Dinho) e 4-0 ancora contro la difesa schierata con Ronaldinho che si libera al tiro al limite dell'area.

Nel derby di ritorno giochiamo in superiorità numerica dal 26', ma la seconda punta la inseriamo solo all'80' buttando al vento, con il rigore sbagliato da Ronaldinho, anche l'occasione di andare sull'1-2 con due uomini in più e tre minuti ancora da giocare.

A Livorno ancora Borriello unica punta (sostituito dal 1' della ripresa da Hunt) e seconda punta in campo al 77'. Con Ambrosini segnamo il secondo gol contro una difesa schierata, in parità numerica, in queste sei partite.

A Bologna, storia recente, ancora il solo Borriello in attacco fino al 61' quando finalmente entra Hunt.

In definitiva i 13 gol segnati nelle ultime sei partite nascono:
6 sugli sviluppi di un calcio piazzato (1 in superiorità numerica)
4 contro la difesa schierata (2 in superiorità numerica)
2 su azione di contropiede
1 su regalo di Brandao

Quindi è abbastanza evidente la difficoltà che si incontra nell'affrontare con una sola punta la difesa schierata, situazione tattica nella quale abbiamo realizzato quattro gol in 488', ma solo due in 408' in parità numerica (l'azione che provoca il rigore dell'5-1 contro il Genoa e il gol di Ambrosini con il Livorno) .
Con l'unica punta si risolve la partita solo se si sbloccha il risultato su calcio piazzato, se l'avversaria concede lo spazio per il contrattacco o se si suicida con un errore stile Brandao, altrimenti si va a sbattere contro un muro con poche possibilità di sfondarlo.

Adesso è arrivato Mancini che, a mio modesto parere, è una più che valida alternativa al Dinho (o viceversa); ma resta il grave difetto di non avere una vera seconda punta che possa sostituire Pato, e questo fatto, insieme ad alcuni errori di valutazione di Leonardo, lo stiamo pagando caro.

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