lunedì 5 aprile 2010

I Confini Del Rimpianto

MilaNirvana
Il pensiero di arrivare al termine del campionato a pari punti con quelli là è stato un incubo fino alla vigilia della settimana inaugurata da Milan-Napoli ... la partita del possibile sorpasso.
Dopo i due punti in tre partite di quella settimana l'incubo è svanito, non credo più alla possibilità di lottare punto a punto fino al termine del campionato con il rischio della beffa finale.
Non credo più allo scudetto nonostante la vittoria di Cagliari, anzi, a maggior ragione dopo la vittoria di Cagliari. Contro una squadra in fase calante e senza stimoli abbiamo dimostrato tutti i nostri limiti di organico e di condizione fisica.
Ma neanche il pensiero di arrivare a 4/5 punti dalla vetta dopo l'ultima giornata è una prospettiva consolatoria, a qualcuno potrà sembrare strano, ma forse solo un ritardo vicino alla doppia cifra mi darebbe serenità.
Arrivare a meno 5, o giù di li, aumenterebbe il rimpianto per i punti persi inopinatamente per strada contro il Livorno ultimo in classifica (quattro), i due lasciati a Bergamo in superiorità numerica per più di un tempo, il doppio vantaggio dilapidato a Napoli nel recupero e quelli persi nell'ultima settimana di marzo.
Sono consapevole che altre volte abbiamo acciuffato la vittoria per i capelli come a Verona, a Catania o a Firenze, e che una cosa compensa l'altra, ma gli scudetti si conquistano proprio quando le vittorie acciuffate per i capelli non vengono sprecate perdendo punti in altre occasioni.


In realtà, la dirigenza del Milan non ha mai creduto di poter competere per la vittoria in Campionato (e tantomeno in Europa) se non a fronte di notevoli investimenti, quindi, data la sopraggiunta necessità di mettere ordine nei conti economici, ha deciso di operare meno del minimo indispensabile sul mercato per raggiungere il prima possibile l'obiettivo di bilancio e sperando, in qualche modo, di agganciare il terzo posto in campionato e la qualificazione agli ottavi di Champions; questa imprevedibile situazione di classifica ha colto di sorpresa anche loro.
Se l'Inter avesse disputato un campionato in linea con l'ultimo (alla 32^ aveva otto punti in più), oggi accuseremmo un ritardo a due cifre e a nessuno verrebbero rimpianti per quello che si poteva fare per rinforzare l'organico (anche poco) ma non si è fatto.
Date le priorità economiche che il Club si è imposto rispetto a quelle tecniche, questa impostazione poteva forse essere giustificabile, anche se non condivisibile, come "progetto" di stagione all'inizio della stagione stessa.
Ma a gennaio è parso evidente che qualcosa si sarebbe potuto vincere in Italia, non tanto per meriti nostri quanto per demeriti dei nostri avversari, e a quel punto era doveroso muoversi sul mercato in maniera diversa da come si è agito. Serviva una seconda punta e un difensore centrale, possibilmente sani.
C'era da occupare la casella libera da extraUE ed è stato preso un giocatore che non ha aggiunto niente al potenziale della squadra, e quando Leonardo è riuscito a convincere la dirigenza che era indispensabile un attaccante esterno si è puntato su Mancini che non è una seconda punta e non è neanche a posto fisicamente.
Naturalmente di difensori centrali neanche l'ombra, ci tocca vivere ogni partita con il terrore che il diffidato Thiago Silva venga sanzionato con un giallo.
Gli infortuni di Nesta e Pato non sono un'attenuante, ma anzi un'aggravante. Proprio perchè è noto che gli incidenti possono capitare, sarebbe stato indispensabile dare a Leonardo valide alternative in questi settori fondamentali.


Però faccio una promessa ... dovessimo per miracolo vincere questo scudetto, vado a festeggiare in piazza, mi ubriaco, e una volta smaltita la sbornia accendo il pc e chiudo il blog ...


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