mercoledì 14 aprile 2010

L'equivoco tattico

MilAnnaspa
Ho una mia teoria per spiegare come mai "abbiamo sbagliato l'approccio alla partita" domenica scorsa contro il Catania.
Semplicemente ... Leonardo ha sbagliato la formazione di partenza ... lo stato di forma generale è piuttosto scarso, e alcuni uomini in particolare lamentavano qualche acciacco.
Seedorf si è allenato male per alcuni problemi, Ambrosini ha finito la benzina da alcune settimane e Pirlo non è particolarmente brillante.

Il centrocampo è il primo indiziato per quel brutto primo tempo ... Pirlo non ha il dinamismo nè la forza fisica per giocare a due in mezzo, con il centrocampo a tre gli spazi si stringono e Andrea va meno in difficoltà, con il centrocampo a due gli spazi si allargano e il bresciano va in debito d'ossigeno, non riesce a dare copertura e perde lucidità in fase di impostazione.
Ambrosini non è nel suo momento migliore dal punto di vista atletico e il centrocampo a due lo mette in difficoltà tanto quanto Pirlo ... inoltre, dovendo badare principalmente alla copertura, si astiene dagli inserimenti in avanti sottraendo alla squadra una importante arma offensiva.
Se si considera che i tre davanti non partecipano alla fase difensiva e che lo stesso Seedorf lo fa ad intermittenza, si spiega come mai nel primo tempo il Catania passasse dalla propria area alla nostra quasi senza incontrare resistenza.
Nel secondo tempo le cose sono in parte migliorate perchè noi abbiamo avuto una reazione nervosa, il Catania ha abbassato il baricentro con l'intenzione di difendere il doppio vantaggio ed è anche calato fisicamente.

Ma anche il reparto offensivo è disposto male e assortito peggio.
Lo schema preferito da Leonardo prevede due attaccanti esterni, ma noi ne abbiamo uno solo disponibile in rosa ... Ronaldinho.
Per insistere con un modulo per il quale non abbiamo gli uomini adatti si costringe un centravanti puro a fare l'ala con risultati prevedibilmente sconfortanti. Ma anche il centavanti che gioca da centravanti va in difficoltà perchè è costretto a giocare da solo in mezzo alla difesa avversaria.
Se per due terzi dell'attacco sembrano esserci dei problemi, va segnalato che anche l'ultimo terzo non ne è esente ... Dinho è monotematico, parte da fermo sulla linea laterale e, in questo modo, rappresenta un punto di riferimento ben preciso per gli avversari che riescono a marcarlo a uomo e a raddoppiare o addirittura triplicare riducendo di molto la sua pericolosità.
Quindi, tra i disponibili, abbiamo tre centravanti e un attaccante esterno ma giochiamo con un centravanti e due attaccanti esterni ... non ha molto senso.
Anzi, ha senso se si considera che Ronaldinho deve giocare e deve giocare dove piace a lui, costringendo in questo modo quattro giocatori a sacrificarsi in ruoli diversi da quelli naturali.

La cosa più sensata da fare sarebbe schierare un centrocampo a tre per dare adeguata copertura alla difesa, e piazzare un trequartista alle spalle di due attaccanti.
In questo modo anche l'armonia matematica ne verrebbe gratificata ... tre mediani per due posti (Ambrosini, Gattuso e Flamini), tre palleggiatori per due posti (Pirlo o Seedorf play e Seedorf o Dinho trequartista) e tre attaccanti per due posti (Borriello, Huntelaar e Inzaghi).
Con i due attaccanti centrali si andrebbe anche incontro alle richieste di Berlusconi che vuole gli attaccanti vicini alla porta, ma l'ostacolo insormontabile è Ronaldinho che non vuole (o forse non può) fare il trequartista.
Il trequartista deve essere mobile, agire su tutto il fronte d'attacco e pressare i primi portatori di palla avversari ... e per il Dinho forse è troppo ... preferisce stare nel suo angolo preferito condizionando l'intero schieramento ... e si comincia a parlare di un suo rinnovo fino al 2014 ... auguri ...

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