lunedì 26 aprile 2010

Ka(f)ka - La Metamorfosi (del Milan)

MilAntidoto
Che qualcosa sia cambiato pare ormai evidente ... gli indizi, che sono parecchi e univoci, lo confermano.
Il Milan, almeno negli ultimi 24 anni, non mi ha mai dato quella sensazione di precarietà che sto vivendo da un anno.
Neanche nel periodo più oscuro di questo ultimo quarto di secolo, la parentesi che va da Tabarez a Zaccheroni, ho percepito l'immediato futuro con una simile apprensione.
Naturalmente si stà parlando di calcio, e la precarietà, la paura del futuro e le preoccupazioni vanno rapportate all'ambito al quale ci si riferisce ... queste stesse sensazioni che molti italiani stanno provando, se riferite alle vicende della vita di tutti i giorni assumono un'importanza incomparabilmente superiore.

Dicevo che qualcosa è cambiato nell'ultimo anno ... la prima avvisaglia della metamorfosi in atto si manifesta poco più di un anno fa, quando il canale tematico del Milan informa i tifosi che riguardo le offerte del City per Kakà "la società sta ponderando" ... frase che getta nello sconforto la totalità dei tifosi. Credo che Kakà fosse l'unico giocatore in grado di mettere d'accordo l'intera tifoseria, su qualsiasi argomento riguardante il Milan le posizioni e le opinioni dei tifosi possono essere e sono le più disparate, ma sul fatto che Ricky fosse un simbolo e una bandiera, almeno fino a giugno 2009, sono certo che fossero d'accordo tutti quanti.
Poi, nel gennaio 2009, le cose andarono come tutti speravano, anche se il fatto di "ponderare" la possibilità di una cessione del brasiliano pose inquietanti interrogativi.

Su scala molto ridotta, anche la vicenda Gourcuff ha contribuito a generare disorientamento nella tifoseria. Un giocatore che da noi aveva fatto solo intuire le sue qualità e le grandi potenzialità viene ceduto in prestito al Bordeaux, e li, accreditato della giusta fiducia, le ha manifestate portando la sua squadra di club a vincere uno scudetto e guadagnandosi il posto fisso in nazionale.
Proprio nella scorsa primavera cominciano a circolare alcune voci che contemplano la possibilità che il giovane bretone possa rifiutare un rientro al Milan dopo il prestito.
Già l'idea che qualcuno potesse rifiutare di venire al Milan era un elemento di rottura con il passato, poi si venne a sapere che la possibilità di perdere il francese era tutt'altro che campata per aria dato che il regolamento in vigore in Francia sui prestiti è ben diverso da quello vigente in Italia. Ma questa cosa la grande maggioranza dei tifosi la venne a sapere proprio in quel periodo ... in Francia è consentito il prestito solo a patto che sia definita una cifra per il riscatto. Il prestito secco come da noi non è previsto dalla normativa, e l'accordo sui 12 mln per il riscatto raggiunto dalle due società dà la misura della fiducia riposta dalla nostra dirigenza su Yohann.
Naturalmente i girondini non fecero nessuna fatica a spendere 12 mln per riscattare un giocatore che ormai ne valeva almeno il doppio, e lo stesso giocatore, dopo avere perso due anni da noi e in vista del prossimo mondiale, aveva tutto l'interesse a rimanere in Francia.
Quindi, dopo avere ceduto alle lusinghe del Real riguardo Kakà, perdiamo anche il giocatore che avrebbe dovuto sostituirlo quantomeno sul campo anche se certamente non nei cuori dei tifosi (almeno nell'immediato).

Un altro elemento che trasmette un senso di precarietà è la posizione di Leonardo.
Il "progetto" iniziato nel giugno 2009 si è già esaurito ...  e anche questo aspetto evidenzia l'assenza di programmazione o almeno una grave difficoltà di gestione.
Sono due le alternative che possono spiegare questa evoluzione nel rapporto tra dirigenza e allenatore: o tra la società e l'ex dirigente c'è stato un accordo per "traghettare" la squadra per un solo anno o nel corso della stagione si è verificato qualcosa che ha cambiato le carte in tavola.
Sembrerebbe più plausibile la seconda ipotesi ... nel qual caso i motivi più verosimili vanno da una proposta imprevedibile e imprevista ma irrinunciabile per il brasiliano da parte della Federazione verdeoro, ad un'insofferenza da parte di Leonardo alle critiche presidenziali fino ad una frattura sui programmi di allestimento dell'organico per la stagione in corso e per quelle a venire.


Se il presente è preoccupante, il futuro non lascia presagire nulla di buono ... lo stesso Galliani ha già detto che l'estate 2010 sarà difficile come la precedente. Il rinnovamento del parco giocatori accusa un drammatico ritardo, e le dichiarazioni dell'A.D. rossonero lasciano intendere che grosse novità nella rosa non ci saranno. Questo finale di campionato è un assaggio di quello che ci aspetta la prossima stagione se questa estate non si farà qualcosa di strutturale.
Si dice che la proprietà oltre a ripianare i 10 mln del deficit di bilancio potrebbe mettere a disposizione altri 20/25 mln per il mercato, cifra che permetterebbe di mettere una pezza sui buchi più grossi ma non risolverebbe i grossi problemi relativi alla gestione tattica di questa squadra.

Se alle risorse eventualmente messe a disposizione dall'azionista se ne aggiungessero altre reperibili con la cessione di alcuni giocatori, sarebbe praticabile quel rinnovamento ormai improrogabile.
Il primo indiziato a salutare la compagnia potrebbe essere Ronaldinho, che come già detto si troverebbe in difficoltà senza una guida come Leonardo e non sembrerebbe troppo propenso ad accettare quella riduzione d'ingaggio imposta dalla nuova politica societaria. La destinazione più probabile è il Manchester City, ed è possibile che si stia solo attendendo di vedere se i citizens riusciranno ad agguantare quel quarto posto in Premier League che al momento è li ad un punto.
Con il City in Champions le possibilità di cessione del Gaucho aumenterebbero sensibilmente, con la possibilità per la società rossonera di reperire ulteriori risorse finanziarie e, cosa non secondaria, reimpostare un assetto di squadra al momento totalmente condizionato dalla presenza del brasiliano.
Lo stesso discorso andrebbe fatto anche per altri elementi: Seedorf, Pirlo, Gattuso, Zambrotta, Oddo, Kaladze, Janku sono ormai in netta parabola discendente ma condizionano la squadra con la loro pesante personalità (i primi tre) e le casse della società con i loro pesanti ingaggi.
Aspettare di arrivare alla naturale scadenza del contratto per questi giocatori potrebbe rivelarsi un errore fatale, come anche pensare di rinnovare a chi ha il contratto in scadenza a giugno come Dida, Inzaghi e Favalli ... staremo a vedere.


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