domenica 31 ottobre 2010

Statistiche di Milan - Juventus 1-2

Ieri sera su Milan Channel, nel dopopartita di Milan-Juve, è stato letto un messaggio di un abbonato-tifoso che inquadra con una certa precisione il problema che affligge il Milan da alcuni anni: "siamo una squadra da esibizione e non da competizione".
La ricerca dell'estetica, il piacere della giocata ad effetto, la tendenza a ricamare va a discapito della determinazione feroce, della cattiveria agonistica, della concretezza sotto porta.

Nel Calcio, molto spesso, sono gli episodi a fare la differenza ... la traversa di Ibra dopo sette minuti e la bandierina alzata erroneamente dal guardalinee due minuti dopo con Pato solo davanti a Storari, sono episodi che avrebbero potuto cambiare la partita se l'esito fosse stato più aderente alle nostre speranze. Ma in tutti i primi 25 minuti, fino al gol di Quagliarella, ci sono state alcune opportunità che potevano essere trasformate in gol con un pizzico di cinismo in più.
Ma è proprio questa sfumatura di presunzione che mal si concilia con il secondo gene difettoso presente nel nostro dna.

Alla prima difficoltà, nel caso di ieri il gol del vantaggio bianconero, tutte le nostre certezze si trasformano in insicurezze. Il nostro carente equilibrio psicologico è uno dei problemi che dobbiamo risolvere se vogliamo cogliere le opportunità che questa stagione sembra offrire e che sono ancora li a portata di mano.
Lo svantaggio inaspettato avrebbe dovuto spingere la squadra a proseguire sulla falsariga dei primi 25 minuti aggiungendo quella determinazione e quella cattiveria che ci era mancata fino ad allora.
Invece da quel momento Pato evapora, Ibra spreca malamente un paio di occasioni, e la squadra nel suo insieme perde lucidità e dà la sensazione di non credere nella rimonta se non negli ultimi dieci minuti giocati in apnea guidati solo dal puro istinto di sopravvivenza.


I due ingredienti da inserire nella ricetta della nostra stagione sono la determinazione nello sfruttare le occasioni in attacco e la forza mentale con la quale affrontare le difficoltà che si presentano inevitabilmente nel corso di ogni partita.
Se riusciremo a correggere questi due "bug" potremo candidarci a mettere le mani su uno scudetto che manca da troppi anni e che mai come in questa stagione, dopo calciopoli, sembra alla portata di chi abbia intenzione di approfittarne.

MilaNumbers (12)
Campionato - 9° Giornata - 30.10.2010
Milan - Juventus 1-2   Quagliarella 24' - Del Piero 65' - Ibra 82'


Migliori: Nesta e Gattuso (7)
Peggiori: Pato e Boateng (4,5) - Sokratis, Pirlo e Seedorf (5) - Antonini e Ibra (5,5)





NOTE:
Assist di Antonini
Traversa di Ibra al 7'
100° presenza ufficiale di Pato in rossonero
288° presenza ufficiale di Inzaghi che raggiunge Giuseppe Antonini e Giovanni Lodetti

3 commenti:

  1. Penso che dopo l'ottimo avvio, si siano convinti del fatto che prima o poi avremmo segnato e portato a casa la partita. Grosso errore. Superficialità e presunzione.

    Sconcertante la totale assenza di reazione dopo il gol di Quagliarella.

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  2. Ciao ... allora non sono tutti timidi :)
    Evidentemente manca fiducia e autostima, e questo mi sembra un problema atavico ... il fatto è che perdiamo la bussola anche quando siamo noi ad andare in vantaggio (vedi Napoli) e questo è più difficile da spiegare ...

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  3. Non so...perchè se guardo la partita col Real dico che la squadra è stata timida e sfiduciata.
    Ma se guardo la partita con la Juve forse siamo stati fin troppo presuntuosi. Dopo i primi dieci minuti abbiamo smesso di correre perchè pensavamo di poter vincere facile.

    La stessa presunzione l'ho vista a Roma con la Lazio dopo il vantaggio...come a dire "è andata, tre punti in tasca"...

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