domenica 3 ottobre 2010

Milanbilandia


“Il Milan non è un parco giochi … dobbiamo essere più concreti perché dobbiamo vincere lo scudetto” … dopo la scenata in tribuna a Cesena nei confronti di Braschi e il seguente comunicato sul sito ufficiale per ricordare il regolamento Uefa sui fuorigioco, Galliani dà continuità alla sua stagione più “vivace” di questi ultimi anni lanciando messaggi a Ronaldinho e sdoganando eventuali decisioni “coraggiose” di Max Allegri.

L’allenatore rossonero, nella conferenza stampa pre Ajax-Milan, comunica la probabile panchina per il Gaùcho. I media interpretano le dichiarazioni di Galliani e i propositi di Allegri come una bocciatura per il Dinho, e prefigurano un possibile addio del brasiliano a giugno se non addirittura a gennaio (ipotesi da non escludere a priori), ma Allegri archivia la pratica sotto il nome di “turn-over” … un semplice turno di riposo per un giocatore tra i più utilizzati dall’inizio della stagione.

Nella sfida contro l’Ajax Allegri propone per la prima volta il “rombo”, modulo preferito dal tecnico livornese e schema tattico conosciuto a memoria dalla squadra. Si potrebbe pensare ad una soluzione obbligata stante l’indisponibilità di Pato e gli scarsi risultati ottenuti dall’esperimento Ibra-Inzaghi contemporaneamente in campo (Milan-Catania), ma credo che fosse intenzione di “Acciuga” sperimentare un’alternativa tattica atta a migliorare gli equilibri di squadra.
In effetti il ricorso al “rombo” ha assicurato alla squadra una compattezza che quest’anno non si era ancora vista (anche se le ultime partite giocate contro Lazio e Genoa avevano evidenziato un progresso della fase difensiva), ma anche una maggiore imprevedibilità in attacco con due uomini in grado di attaccare gli spazi ed il trequartista pronto a servirli con precisione (gli assist di Seedorf per Robinho ne sono stati un esempio).
La gara contro l’Ajax non rientra certamente tra le prestazioni indimenticabili della Storia rossonera, ma per la prima volta gli uomini di Allegri hanno dato la sensazione di essere una squadra e non una somma di individualità.
Pur soffrendo la fisicità olandese, ed in particolare il pressing e la loro predisposizione all’anticipo, abbiamo tenuto egregiamente il campo andando in difficoltà quasi esclusivamente per la qualità delle giocate di Luis Suarez.
Quindi esiste una questione tattica da risolvere. Nonostante i diktat presidenziali il Gaucho continua a stanziare nella stessa posizione occupata negli anni precedenti con Ancelotti e Leonardo (ma anche a Barcellona) con tutti i condizionamenti che ne derivano sull’assetto della squadra.

Seedorf in campo e nel dopopartita.
Controversa la partita dell’olandese … nel primo tempo ha commesso il grave errore di aspettare il pallone invece che andare incontro al passaggio subendo sistematicamente l’anticipo dall’avversario e facendo perdere la pazienza ai tifosi. Ma quando è stato raggiunto dal pallone ha inventato giocate meravigliose mettendo due volte Robinho davanti al portiere e servendo un facile assist per Ibra in occasione dell’1-1 … quello che è difficile metabolizzare è questo atteggiamento indolente che rischia di cambiare l’inerzia della partita e mette in difficoltà la squadra, le qualità tecniche non si discutono, ma l’atteggiamento si.
Le dichiarazioni rilasciate dall’olandese nel dopopartita di Amsterdam sono state un’ingerenza nell’ambito delle prerogative del tecnico, ma anche discutibili nel merito.
I difetti principali del Milan in questi ultimi anni sono stati la lentezza della manovra, lo sterile possesso palla, la carenza di verticalizzazioni e, anzi, la sovrabbondanza di fraseggio orizzontale (il famoso ti-tic ti-toc per intenderci). Trovo quantomeno singolare lanciare allarmi su un ipotetico rischio opposto, e la stessa partita di Amsterdam non giustifica un simile allarme.
Avere a disposizione un centravanti con le qualità di Ibra aumenta le opzioni d’attacco, e queste qualità vanno sfruttate. E’ ovvio che il lancio per lo svedese non deve diventare l’unico tema offensivo. Dichiarazioni inopportune nei tempi, nei modi e nei contenuti.
Pubblicato su Mondo Milan Day

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