giovedì 1 settembre 2011

Bilancio sul Mercato


Dopo il piccolo sfogo che mi sono concesso ieri nelle ore immediatamente successive alla chiusura del mercato, vorrei analizzare con maggiore serenità la rosa messa a disposizione di Allegri dalla Società per la stagione che sta per cominciare.
Nonostante le aspettative fossero diverse, gli arrivi di Aquilani e Nocerino devono essere valutati positivamente. 27 anni il primo e 26 il secondo, italiani, buoni giocatori con caratteristiche compatibili con l'idea di calcio di Max Allegri. I due sostituiscono giocatori come Pirlo (grandissimo campione ma ormai in netto calo da 2/3 anni), e Flamini, out per i prossimi 5/6 mesi e mai veramente convincente in questi anni in rossonero.
Sulla carta il saldo è attivo, a patto che i quattro "vecchietti" rimasti tengano botta ma non costringano i nuovi arrivati a sedere troppe volte in panchina. Ma su quest'ultimo aspetto faccio affidamento sul tecnico. Se Boateng si confermerà sui livelli dello scorso anno ed Emanuelson smetterà i panni da oggetto misterioso rivelandosi giocatore da Milan, il reparto mediano sarà certamente competitivo quantomeno in Italia.

Per quanto riguarda gli altri tre innesti, a parte l'ottimo investimento su El Shaarawy, devo dire che sono decisamente più scettico. Mexes, quando tornerà disponibile, sarà una buona alternativa alla coppia di centrali titolare, nella speranza che Nesta regga ancora questa stagione ad alto livello. Se si cercava l'erede del romano, a mio avviso non può essere Mexes.
Mi auguro, inoltre, che Bonera venga risparmiato dalla sfortuna, perchè quando assistito dalla salute ed utilizzato da centrale non ha quasi mai demeritato. In più, a completare il reparto, c'è anche il colombiano Yepes che lo scorso anno si è dimostrato degno di fiducia.

Su Taiwo mi risulta difficile esprimere opinioni in quanto lo conosco poco. Per adesso dò credito a chi lo ha definito un buon terzino, anche se per il momento si può parlare di falsa partenza a causa della squalifica che lo ha appiedato in occasione della Supercoppa, delle prestazioni deludenti offerte nelle amichevoli fin qui disputate, e dell'infortunio che si è procurato nel corso del trofeo Berlusconi. Tra gli altri tre terzini, l'unico che dà pieno affidamento è Abate, mentre Zambrotta non mi ha mai convinto. A mio parere l'Antonini di due anni fa gli è superiore piuttosto nettamente.

Il reparto portieri è rimasto invariato, quello offensivo quasi, tranne l'innesto del Faraone in luogo di Oduamadi praticamente inutilizzato l'anno scorso. La speranza è che l'italoegiziano trovi qualche spazio e che confermi tutto il bene che si dice di lui.
La logica suggerisce di un Milan favorito tra i confini nazionali, ma ancora in ritardo a livello internazionale. Con questa rosa, se esistono margini di miglioramento in grado di farci scalare posizioni in ambito europeo, dobbiamo cercarli proprio nel reparto offensivo. Se Pato e Ibra cominciano a fare la differenza anche all'estero così come riescono a farla in Italia, possiamo diventare molto pericolosi per qualsiasi avversaria (o quasi).

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