mercoledì 9 dicembre 2009

Zurigo-Milan 1-1

MilAnorchide
Se c'era bisogno di dare una prova di maturità l'occasione è andata persa. Forse l'esaltazione dei tifosi dopo la partita di sabato ha contagiato i giocatori che sono scesi in campo con la stessa determinazione e concentrazione che si ha nel corso dell'ultimo allenamento della stagione prima di andare in vacanza. Purtroppo si torna a parlare di "approccio alla partita", in questo caso pessimo per usare un'espressione sobria, strano per una partita fondamentale...
Nel post precedente parlavo delle virtù del turn-over e chiedevo a Leonardo un maggiore equilibrio nell'utilizzo della rosa, invece l'allenatore brasiliano preferisce mandare in campo un Ambrosini debilitato dall'influenza piuttosto che inserire Flamini, e il risultato è quello che abbiamo visto tutti. Anche Thiago aveva problemi ma è stato rischiato un pò più a ragion veduta, e sembra che il problema che lo toglie dal campo sia diverso da quello che preoccupava alla vigilia.
Ho visto una squadra intestardirsi per 90' nell'uso del fioretto mentre era il caso di menare sciabolate anche alla cieca, quando era possibile provare il tiro dal limite si è preferito il suggerimento improbabile per il compagno, le sovrapposizioni degli unici due scesi in campo con lo spirito giusto sono state spesso ignorate per tentare lo sfondamento centrale. Alla fine ci tocca ringraziare le "meringhe" per non avere perso a Marsiglia, altrimenti staremmo parlando di un disastro, almeno la qualificazione agli ottavi è stata raggiunta, e da qui a febbraio potremmo, se lo volessimo, avere il tempo di aggiustare alcune cose.
I migliori in assoluto sono stati i due terzini, che oltre allo spirito giusto con il quale giocano, corrono tanto e bene per tutta la partita. Più che dignitosi Borriello, Flamini, Nesta e il Kaladze del secondo tempo, quello del primo tempo mi è costato qualche capello bianco...qui finiscono le note positive.
Dida prende un gol sul suo palo ma su un tiro forte e angolato, mentre su una parata anche bella rischia di fare il "didastro" perdendo il contatto con la palla e rischiando di buttarla dentro. Ambrosini è forse la causa del pessimo avvio di partita, colpa di Leonardo metterlo in campo in quelle condizioni, ma anche lui se non è in grado di giocare ha il dovere di tirarsi indietro. Pirlo doveva essere il cugino brocco di Andrea, altrimenti non si spiega una simile metamorfosi in tre giorni. Seedorf e Dinho hanno giocato la stessa identica partita, i "fiorettisti" sono loro due, prediligono la giocata di fino (che non gli riesce mai) piuttosto che badare al sodo e provare a tirare in porta se capita (ed è capitata) l'opportunità. Pato si è nascosto tutta la partita, ma anche in questo caso forse il turn-over dovrebbe essere tirato in ballo; anche lui, povero ragazzo, avrebbe bisogno di riposare ogni tanto, ma nel suo caso il problema è che attualmente le alternative non esistono proprio.
Inzaghi entra a 6' dal novantesimo con la voglia di spaccare il mondo, ma l'unico risultato che ottiene è battere il record mondiale di fuorigioco sulla distanza dei dieci minuti.
Dalle brutte esperienze si può sempre ottenere qualcosa di positivo se la brutta esperienza non è quella definitiva...in questo caso la vita continua con la qualificazione agli ottavi, la cosa positiva è la speranza che questa partita ci riporti sul sentiero dell'umiltà e della determinazione...amen

Nessun commento:

Posta un commento

Non è stata attivata nessuna moderazione dei commenti.
L'amministratore del blog, però, si riserva di cancellare tutti quei commenti che dovessero violare le leggi vigenti.