Del Piero dopo la punizione vincente alla Lazio |
A Verona abbiamo invertito i ruoli con i padroni di casa. Abbiamo puntato ad ottenere il risultato vestendo i panni della provinciale. Niente di male in questo atteggiamento quando non c'è altra scelta. A Verona non avremmo meritato i tre punti visto il "gioco" espresso. Ma li abbiamo meritati per l'umiltà con la quale è stata affrontata la partita. Se avessimo messo in campo lo stesso atteggiamento anche contro la Fiorentina, probabilmente staremmo ancora davanti ai bianconeri. La Fiorentina che a cavallo dell'"impresa" di San Siro, le ha prese proprio dal Chievo e, ieri, ha pareggiato, sempre in casa, con il Palermo. Senza i tre punti di Milano la "viola" oggi sarebbe terz'ultima in compagnia del Lecce.
La squadra di Conte, invece, dà sempre la sensazione di poter segnare da un momento all'altro, al contrario delle avversarie che incontra di volta in volta. Anche ieri il 2-1 finale è un risultato bugiardo, fosse finita 4-0 non ci sarebbe stato nulla da dire. Sono la squadra meno "infortunata" d'Italia, corrono come schegge dal 1' al 90'. Hanno conservato un'ottima condizione atletica per tutta la stagione tranne un appannamento di 2/3 settimane in concomitanza con il confronto diretto contro di noi. Insomma, c'è poco da essere ottimisti, anche perchè il calendario ci propone, dopo la Fiorentina, un'altra squadra alla canna del gas, quel Genoa capace di farsi bloccare sul pareggio in casa dal Cesena ormai retrocesso (e prossimo avversario dei gobbi) e primo obiettivo dell'arrembante Lecce nella corsa alla salvezza. Se c'è una squadra, tra Milan e Juve, che pare in grado di vincere tutte e sei le partite che mancano al termine del campionato, quella è proprio la Juve.
Certo che, in caso di scudetto bianconero, per trovare una delusione di pari entità in campionato bisogna tornare indietro nel tempo di quasi quarant'anni, alla fatal Verona del 1973. Ci sono stati nel passato, recente e meno recente, dei "testa a testa" persi sul filo di lana che hanno certamente creato delusione e rimpianti (o rabbia come nel 1990 con la seconda fatal Verona o nel biennio "moggiano" 2005 e 2006), ma annusare il profumo dello scudetto, pregustare il trionfo, provare l'inconfessabile certezza di avere vinto per risvegliarsi con una cocente delusione, è una sensazione che riporta a quell'anno funesto. Non ci resta che sperare nel miracolo ...
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