mercoledì 28 luglio 2010

Foto di Gruppo

Pubblicato sul MilanDayBlog



Questa è un'istantanea sulla rosa del Milan ad oggi.
Quelli inseriti nello schema sono i venti giocatori che, se non ci fossero novità, costituirebbero l'essenza della squadra per la prossima stagione.
Lo schema proposto è quello "indicato" da Berlusconi ad Allegri, ma molto probabilmente Dinho (se rimarrà in rossonero) si posizionerà a sinistra con Pato largo a destra.
A completare l'organico vanno aggiunti il terzo portiere Roma, i difensori Onyewu, Kaladze, Oddo e Junkulovsky, e i giovani Albertazzi, Strasser, Oduamadi, Verdi e Adiyiah.

La domanda è: siamo più o meno competitivi rispetto ad un anno fa?

Naturalmente la risposta si basa essenzialmente su congetture, ipotesi e sensazioni ... si sa che poi la realtà propone sorprese (positive o negative), avvenimenti imponderabili, fatti nuovi, contrattempi e via dicendo.
Guardando quella che dovrebbe essere la formazione base, l'unica novità è la presenza del greco sulla destra, un centrale adattabile al ruolo di terzino che si spera possa fare meglio della coppia Abate/Zambrotta (e Oddo) utilizzata lo scorso anno.
I più giovani (Thiago, Antonini, Flamini, Borriello e Pato) sono coloro dai quali ci si aspetta un rendimento superiore al passato, ma Thiago sarebbe già positivo se confermasse le prestazioni di un anno fa, Antonini e Borriello non hanno grossi margini di miglioramento dato che sono giocatori di 28 anni ormai fatti e finiti, mentre il salto di qualità lo possiamo sperare da Flamini e soprattutto Pato, che potrebbe e dovrebbe diventare finalmente il trascinatore della squadra.
Abbiati dovrebbe senza tanti sforzi fare meglio di Dida.
Sui meno giovani la speranza è che tengano fisicamente (Nesta e Ambrosini), che traggano beneficio da una diversa situazione tattica (Pirlo) e che abbiano ancora stimoli e voglia di mettersi a disposizione della squadra (Dinho).
Le seconde linee possono dare un buon contributo in difesa con Bonera (a patto che ritrovi la piena efficienza fisica) e Yepes, mentre per Zambrotta si spera che inverta il trend negativo tra la sua prima e seconda stagione rossonera.
A centrocampo le alternative sono Abate (probabilmente reinserito in pianta stabile nel pacchetto centrale) che potrebbe rendere meglio rispetto agli esperimenti di un anno fa, Gattuso dal quale ci si può aspettare una mano ma non molto di più, e Strasser che si spera possa rivelarsi un prospetto da Milan, ammesso e non concesso che trovi spazio magari non solo in Coppa Italia.
Seedorf nei tre di centrocampo non lo vedo più, si potrebbe ritagliare un pò di spazio come alternativa tattica per il 4-3-1-2 qualora fosse indisponibile Ronaldinho.
In attacco, posto che secondo me torneremo a giocare con il 4-3-3, continua a mancare una seconda punta/attaccante esterno, a meno di lanciare definitivamente Verdi e Oduamadi che sarebbero, comunque, delle incognite. Per il ruolo di centravanti, oltre a Borriello, disponiamo esattamente come lo scorso anno di Huntelaar e Inzaghi ... il primo in grado di dire la sua se impiegato nel suo vero ruolo, il secondo sempre più voglioso di trovare spazio ma sempre più vicino ai 40anni.

Chissà che il valore aggiunto non possa essere Massimiliano Allegri ...


lunedì 26 luglio 2010

JanKalOddo

Quando ieri ho letto la formazione del Milan per l'esordio stagionale a Varese, la cosa che mi è saltata immediatamente all'occhio è stata la presenza contemporanea negli undici di partenza del trio di reietti.Assenti per vari motivi Nesta, Thiago, Sokratis, Zambrotta (buono pure lui) e Onyewu (va beh), non c'era poi molta scelta ... ma la possibilità di diluire i tre senza farli partire titolari dal primo minuto la si poteva prendere in considerazione.
Come ipotizza qualcuno, la decisione di proporli tutti insieme può essere letta come un modo per inchiodarli alle loro responsabilità, e i tre ne hanno subito approfittato per confermare le grandi lacune tecniche e le pessime condizioni fisiche in cui versano.
 Nonostante fosse prevedibile una brutta prestazione della squadra a soli cinque giorni dal raduno, a parte Pato, Yepes, Antonini e Oduamadi, tutti quelli scesi in campo hanno denunciato un naturale ritardo di condizione fisica, ma il terzetto di difensori in oggetto è riuscito a superare ogni più pessimistica previsione trascinando nel baratro anche il povero Bonera.

Se si guarda la rosa ad oggi pare evidente come quello dei terzini sia ancora un problema di estrema attualità.
A destra le opzioni a disposizione di Allegri sono:
Sokratis, che è da verificare. Lo stesso giocatore ha ammesso di essere un centrale adattabile al ruolo di terzino. Probabilmente è da considerare più un rinforzo per il gruppo dei centrali e, in prospettiva, "l'erede" di Nesta.
Zambrotta, che come ha dimostrato lo scorso anno ha ormai poco da dare.
Abate, che un anno fa ha parzialmente fallito l'esperimento ed è più probabile che venga utilizzato a centrocampo dove siamo numericamente carenti.
Bonera, che come il greco è un centrale adattabile, ma non ha le caratteristiche del terzino che va sul fondo a crossare.
Quindi Oddo lo si può considerare quinta scelta.


Paradossalmente a sinistra il problema è ancora più grosso, pur avendo Antonini che sembra l'unico terzino in grado di dare ampie garanzie.
Dietro Luca c'è il vuoto ... Jankulovsky sono anni che non garantisce affidabilità in fase difenziva, oltre a Zambrotta e Bonera dei quali si è detto.


Decisamente migliore, nonostante la presenza di Kaladze, appare il reparto dei centrali, anche se pure in questo settore non mancano dubbi e interrogativi.
Nesta e Thiago sono una delle coppie più forti del mondo, ma Nesta è sempre a rischio e non può garantire continuità di utilizzo o un alto numero di presenze.
Alle loro spalle Bonera (se ritroverà la piena integrità fisica), Yepes e lo stesso Sokratis, dovrebbero essere utili e affidabili ricambi.
A questi cinque andrebbero aggiunti l'oggetto misterioso Onyewu e, appunto, Kaladze ... ormai relegato a settima scelta.


Proprio in considerazione dell'alto numero di centrali e della carenza di terzini di livello, oltre al ridotto numero di centrocampisti, si potrebbe ipotizzare uno schieramento difensivo a tre.


SOKRATIS - NESTA - THIAGO
Bonera --- Onyewu --- Yepes

Sembrano un pacchetto ben assortito qualitativamente e quantitativamente, e anche le mansioni tattiche sembrano adatte agli interpreti ... ma questa è un altra storia ...




giovedì 22 luglio 2010

Raduno? ... quasi quasi non scrivo niente ...

Va beh ... tralascio ogni commento sul raduno di martedì e sulla "conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore" ... non farò nessun riferimento ad amenità tipo "Yepes è bello come Borriello" ... "Thiago si è fatto onore al mondiale" ... "chi vince è un bel ragazzo chi perde una testa di ..." ... "Ronaldinho è il giocatore più forte di tutti i tempi" ... "Amelia e PapaSTOpulos provengono dal GenoVa" o le barzellette sui pappagalli.
Non ricorderò le dimostrazioni di quanto Berlusconi sia informato su aspetti come il rinnovo del contratto di Abbiati o sulla possibile partenza di Gattuso.
Non riporterò le solite cantilene della coppia Berlusconi/Galliani tipo "siamo competitivi ai massimi livelli" ...  "ho vinto più di Bernabeu" ... "siamo la società più titolata al mondo" ... "ho resistito stoicamente alle richieste per Thiago" ... "ho speso 450 milioni negli ultimi 7 anni" perchè credo che non solo a me queste dichiarazioni prendano lo stomaco ... quindi non le citerò.
Non starò neanche a perdere tempo ad indignarmi per lo spottone politico incentrato sulle intercettazioni e sulla lotta alla mafia (ma lunedì a Palermo per l'anniversario della strage di via d'Amelio dove perse la vita Paolo Borsellino non c'era un solo rappresentante del governo).

Volendo badare al sodo, dopo il monologo berlusconiano emergono due aspetti principali:
Ronaldinho al Milan a vita, e l'imposizione tattica dello stesso alle spalle di due punte.

Questione Dinho:
"Ronaldinho rimarrà al Milan fino a fine carriera" ... cos'è? ... l'annuncio ufficiale del rinnovo? ... no! il Dinho ha ancora il contratto in scadenza tra una anno, non ha intenzione di rientrare nei nuovi parametri stabiliti sugli ingaggi (4 mln) e ha un'offerta dai Galaxy di 10 mln di $ all'anno per quattro anni ... se Dinho aveva il coltello dalla parte del manico nella trattativa con Galliani, adesso Berlusconi gli ha tolto il coltello e gli ha messo in mano una pistola dalla parte del calcio.
Ok, pagheremo (pagherà) un paracarro 8 mln all'anno fino a che si reggerà in piedi ... l'unica speranza che rimane è che le stesse cose le aveva dette riguardo a Kakà.


Questione tattica:
Allegri è un allenatore a responsabilità limitata, Berlusconi impone Dinho alle spalle di due punte prima ancora che il nuovo allenatore abbia la possibilità di dire una parola ... il tutto tra una frecciata e l'altra nei confronti di Leonardo. Tengo a precisare, peraltro, che la critica sull'utilizzo di Pato e Hunty è l'unica cosa che mi ha trovato d'accordo in tutto lo show.
Il ruolo di Allegri sarà quello di parafulmine (sai che novità) sul quale verranno scaricate tutte le responsabilità alla fine della stagione.
A detta di Berlusconi la rosa a disposizione del tecnico livornese è competitiva a tutti i livelli, quindi "SE" i risultati non verranno sarà colpa di Allegri.

ma si ... quasi quasi non scrivo niente ...

lunedì 19 luglio 2010

"Delirio"di una notte di mezza estate

Il caldo di questi giorni mi deve aver fuso il cervello ... questa notte, in attesa di trovare sollievo dalla canicola con un sonno ristoratore, pensavo alle indiscrezioni di questi ultimi giorni.
Le notizie raccontano fatti reali, o almeno questa è la definizione del termine, le indiscrezioni possono trasformarsi in notizie o in bufale, e solo il tempo lo stabilirà.

Le indiscrezioni a cui facevo riferimento sono due, la presunta disponibilità di Dzeko ad attendere una settimana per verificare che l'interesse del Milan sia definitivamente tramontato, e l'ipotesi che la società rossonera, così come Inter e Samp, possa ricevere in anticipo di un anno i milioni derivanti dai diritti televisivi.

Dzeko, a mio parere, è destinato a diventare uno degli attaccanti più forti del mondo. E' vero che fino ad oggi è stato testato solo nel campionato tedesco, ma è altrettanto vero che in questo momento la Bundesliga ha ben poco da invidiare alla nostra Seria A ... il nostro campionato sta perdendo posizioni, e se la Premier Leage inglese e la Liga spagnola sono ormai superiori di alcune spanne rispetto alla Serie A, Bundesliga e Ligue 1 ci hanno ormai raggiunti.

Sono in disaccordo con chi afferma che l'attacco del Milan, tutto sommato, è il reparto che ha meno necessità di essere modificato.
Se rimane il Dinho si finirà per utilizzare il 4-3-3, e tornerebbe d'attualità il problema del sostituto di Pato e dello stesso Dinho, inoltre avremo ancora tre attaccanti per un solo posto da centravanti.
Un eventuale acquisto di Dzeko non lo vedrei come un'operazione mediatica per tacitare i tifosi poco evoluti, perchè una simile operazione comporterebbe le cessioni di Hunty e del Dinho aprendo interessanti prospettive per la prossima stagione.
Condivido, invece, che sarebbe opportuno mettere mano a centrocampo e sulle fasce.

Ronaldinho ha un'offerta di 40 mln di dollari per quattro anni dai Galaxy, il Milan gli offre un biennale a 4 mln di euro annui a partire dal luglio 2011 ... tra le due proposte non c'è confronto.
Inoltre la Soccer League americana non paga i cartellini dei giocatori provenienti dai campionati europei, ma li prende a scadenza.
La scelta che potrebbe fare il Gaucho è di giocare l'ultima stagione al Milan, come da contratto, e poi, ormai libero di decidere il proprio futuro, sottoscrivere il ricco contratto con i californiani. Ma con quale spirito e con quali stimoli giocherebbe la sua ultima stagione in rossonero?
Per cedere Dinho mi accontenterei anche di 5 mln (una simile cifra forse gli americani sarebbero disposti a spenderla), che aggiunti ai 15 di Hunty (Bayern?) e ai 23 dei due ingaggi lordi renderebbero possibile l'operazione Dzeko.

Fatte queste premesse, ecco il "delirio" citato nel titolo:
lo scorso anno il modulo Leonardo prevedeva Dinho a presidiare il suo monolocale sulla sinistra, Pato a marcare stretto il guardalinee sulla destra, e Borriello a combattere tutto solo in mezzo alla difesa avversaria.
Il Pato di Ancelotti, invece, agiva da seconda punta. Ma tendeva a svariare su tutto il fronte d'attacco lasciando sempre il centravanti troppo solo.
Proviamo ad immaginare un attacco composto da Borriello e Dzeko, entrambi dotati di fisico ma anche di dinamismo, con Pato libero di muoversi alle loro spalle e sfruttare con i suoi inserimenti i varchi aperti dai due centravanti. Pato sarebbe una via di mezzo tra un centravanti arretrato e un trequartista, e in quella posizione potrebbe dare libero sfogo al suo estro e alla sua fantasia.

Alle sue spalle Pirlo, affiancato da due mediani come Flamini e Ambrosini, potrebbe dedicarsi principalmente al compito di innescare le tre frecce là davanti invece che essere obbligato a fare il mediano puro come lo scorso anno.
C'è anche da considerare che lo scorso anno le opzioni a disposizione di Pirlo erano quelle enunciate poc'anzi: Dinho ad attendere palla sui piedi di qua, Pato defilato di là, Seedorf a fargli da tappo poco più avanti e Borriello ingabbiato in area.

In definitiva ammetto che l'idea di Pato alle spalle di Dzeko e Borriello potrebbe sembrare balzana, ma sarei curioso di verificarne la fattibilità sul campo ... ed in ogni caso non è altro che un delirio di una notte di mezza estate ...

lunedì 12 luglio 2010

Adelante España


Risultato storico per gli spagnoli che vincono la 19° edizione del mondiale di calcio diventando l'ottava nazionale capace di conquistare il titolo più prestigioso nello sport più popolare del globo.
Inizio di terzo millennio davvero scoppiettante per gli iberici, in particolare negli sport di squadra ... vero indicatore della crescita del movimento sportivo di una nazione.
Ai Nadal, Ballestreros, Lorenzo ecc., che sono la punta di diamante di un intero movimento all'interno delle singole discipline, l'ultimo decennio ha rivelato la Spagna come una delle nazioni guida nell'ambito degli sport di squadra.

Nel Calcio, appunto, hanno vinto per la prima volta il titolo mondiale due anni dopo il secondo campionato europeo (il primo nel 1964).
Nel Basket sono campioni mondiali in carica (2006, prima volta), in attesa di difendere il titolo nella prima metà del prossimo settembre, e anche nel Basket sono campioni europei in carica (2009) per la prima volta dopo cinque finali perse.
Nel Volley stanno scalando le classifiche e si sono aggiudicati il loro primo titolo europeo nel 2007.
Nella Pallamano hanno vinto il primo mondiale nel 2005, sono arrivati secondi agli europei 2006 e hanno ottenuto due medaglie di bronzo olimpiche nel 2000 e nel 2008.
Nella Pallanuoto hanno ottenuto una doppietta mondiale a cavallo del nuovo millennio (1998 e 2001) e sono vicecampioni mondiali in carica (2009), mentre il titolo europeo continua ad essere tabù, probabilmente ancora per poco.
Nell'Hockey Prato hanno bissato nel 2005 il titolo europeo conquistato nel 1974, e hanno raggiunto la finale nel 2003 e nel 2007. A livello mondiale possono vantare un terzo posto nel 2006 e sono vicecampioni olimpici in carica.
Nell'Hockey Pista sono i dominatori incontrastati, hanno vinto quattro dei cinque mondiali disputati nell'ultimo decennio e gli ultimi cinque titoli europei.

Una serie di risultati impressionanti.
Nei principali sport di squadra agli iberici manca il salto di qualità solo nel Rugby, nell'Hockey Ghiaccio e nel Baseball, sport nel quale le europee sono subordinate a centronordamericane e asiatiche, ma a livello europeo gli spagnoli sono ai vertici dopo l'irraggiungibile Olanda.

sabato 10 luglio 2010

La Tela del Ragno

Se lo scorso anno il Milan è rimasto intrappolato nella tela del ragno, quest'anno il ragno ci ha raggiunti, ha inoculato nel nostro corpo il suo veleno, e ci ha avvolti in un bozzolo ... in attesa di ...
La scorsa estate le esigenze di bilancio hanno portato la proprietà a cedere Kakà per ripianare un buco di bilancio vertiginoso, ma è rimasto (per scelta della proprietà) un minimo margine di manovra che è servito ad acquistare Huntelaar.
E' chiaro che quando si ha a disposizione una sola mossa il rischio di sbagliare è molto alto, e, a conti fatti, la decisione di spendere i 15 mln disponibili per prendere l'olandese invece che Cissokho (che costava la stessa cifra) si è rivelata la mossa sbagliata.
Evidentemente la dirigenza non si è fidata delle condizioni fisiche di Borriello e non ha voluto rischiare di puntare tutto su Inzaghi nel caso in cui Borriello avesse ripetuto la stagione disgraziata dell'anno precedente.


Se, come dicevo, lo scorso anno esisteva questo minimo margine di manovra che ci consentiva di agitarci sulla ragnatela, quest'anno, avvolti strettamente nel bozzolo, siamo completamente impossibilitati a fare il benchè minimo movimento.
La situazione di bilancio non è drammatica come un anno fa, ma una cinquantina di milioni di disavanzo non sono pochi, l'imperativo è la riduzione del deficit 2010.
Per raggiungere questo obiettivo Berlusconi non ha chiesto di cedere il giocatore maggiormente valutato dell'intera rosa (Pato), ma ha rifiutato di investire qualsiasi cifra e, anzi, ha dato mandato alla dirigenza di ridurre il disavanzo con le operazioni di mercato e con la manipolazione dei contratti attualmente in essere.

E' questo il senso dello scambio Storari/Amelia (+4,5 mln), e Favalli/Yepes (risparmio di 0,2 mln di ingaggio), così come unicamente in chiave bilancio va letto il prolungamento del contratto di Oddo con spalmatura dell'ingaggio di un anno su due.
Naturalmente se l'obiettivo primario di qualsiasi manovra di mercato è l'alleggerimento del deficit, si perde di vista la questione tecnica con il rischio di pagare questa situazione a caro prezzo nella prossima stagione.
Ho la sensazione che chi si aspetta un qualche investimento in questa sessione di mercato rimarrà profondamente deluso.


Pubblicato sul MilanDay Blog
http://milanday.blogspot.com/2010/07/la-tela-del-ragno.html

domenica 4 luglio 2010

Legna da Ardere

Lo scorso anno la Lega Calcio propose l'ampliamento del numero di extraue provenienti da federazione estera da due a tre, con la ratio di ridurre il gap che divide il campionato italiano dagli altri tornei continentali che non hanno alcuna limitazione di questo genere.
Prima della "genialata" partorita dalla F.I.G.C. nella riunione dell'altro giorno il regolamento prevedeva la possibilità di sostituire due extra in uscita dall'Italia con altrettanti giocatori provenienti da federazione estera, ferma restando la possibilità di tesserare un numero illimitato di extraue già presenti nel campionato italiano.

La riduzione da due a uno di questa fattispecie di giocatori ha lo scopo, secondo la cervellotica teoria di Abete & C., di dare una spinta allo sviluppo dei vivai, decisione presa sull'onda emotiva della debacle azzurra ai mondiali, ma priva di qualsiasi sostegno da parte della logica e del buon senso.
Questa decisione, in realtà, avrà l'effetto di mettere ulteriormente in difficoltà le squadre italiane nelle competizioni europee, ma non porterà alcun vantaggio ai vivai delle nostre squadre.
Come affermato dal Presidente di Lega Beretta, questo provvedimento impedirà l'arrivo in Serie A di soli 12 giocatori, sicuramente non un toccasana per i vivai italiani.

Inoltre sarebbe opportuno che queste modifiche regolamentari venissero decise a bocce ferme.
Anche senza entrare nel merito di questa novità, sarebbe stato corretto farla entrare in vigore a partire dalla prossima stagione, dato che la campagna acquisti è già iniziata da tempo.
A questo proposito serebbe interessante sapere se questi lungimiranti dirigenti abbiano verificato che nessuna squadra abbia già cambiato due extra, eventualità che creerebbe una disparità di trattamento inammissibile.

Nel frattempo il regolamento permette a qualsiasi squadra italiana, in linea teorica ma (vedi Inter) anche pratica, di tesserare anche una intera rosa senza neanche un giocatore utilizzabile nella nazionale italiana, a dimostrazione della assoluta insostenibilità delle ridicole motivazioni di Abete (e Campana).