mercoledì 31 agosto 2011

Figli di un AD minore

Finalmente il tormentone (e tormento) è terminato. Credo che anche la maggior parte dei tifosi "filosocietari", anche se non lo ammetteranno mai, siano moderatamente  delusi dalla campagna acquisti rossonera, delusione figlia delle aspettative fasulle create all'inizio di questa maratona sempre più insostenibile che è il calciomercato.

Se Galliani a fine maggio avesse detto: "Cari tifosi, la situazione è quella che è ... l'ultimo bilancio si è chiuso con un passivo di 70 mln, dobbiamo tenere conto dell'imminente fair-play finanziario Uefa, i mercati azionari stanno crollando intaccando sensibilmente il capitale dell'azienda dell'azionista di riferimento, il capitalismo stà affrontando la più grave crisi della sua storia con scarse possibilità di uscirne indenne, e per di più, anche se non dovrei dirlo, lo stesso azionista di riferimento è in attesa di prendere una bella scoppola riguardo il lodo Mondadori. Quindi non aspettatevi impossibili investimenti per tornare protagonisti in Europa, per il momento ci dedichiamo al nostro orticello ... in fondo siamo campioni d'Italia e prometto ... anzi, garantisco, che, sia pure in economia, faremo di tutto per mantenere la leadership in Italia e, se possibile, per rinforzare la squadra."

Ecco, se avesse espresso (anche con parole sue) questi concetti, avrei anche potuto valutare positivamente la campagna acquisti appena conclusa. Ma i "regali del Presidente" per la vittoria dello scudetto, i vari Mister X (con tanto di identikit), l'assalto ad Hamsik respinto con perdite da De Laurentiis (in election time), la presunta trattativa per Fabregas, il sondaggio per Schwainy, le ultime voci su De Rossi e tutto il resto hanno creato aspettative andate deluse al momento di tirare le somme.

Con quali prospettive affrontiamo la nuova stagione? In Europa possiamo puntare a migliorare le ultime deludenti stagioni sperando in un accesso ai quarti (traguardo raggiungibile anche lo scorso anno). Una semifinale sarebbe un successo.
In Italia siamo in pole position. L'Inter sembra in regresso, ha perso un bomber del calibro di Eto'o, e deve assimilare novità tattiche di difficile metabolizzazione.
La Juve è una vera incognita, la Roma è una "santabarbara", la Lazio si è rinforzata ma sembra ancora troppo indietro per impensierire seriamente il Milan.

Ma attenzione al Napoli. Considerare già vinto il 19° scudetto sarebbe un errore molto grave. I partenopei avevano già una buona squadra lo scorso anno. Anche se la rosa mancava di profondità hanno avuto la fortuna (o la bravura dello staff di preparatori) di subire pochissimi infortuni, permettendo a Mazzarri l'utilizzo di quei 13/14 giocatori che ne hanno costituito l'ossatura principale. Quest'anno è stata migliorata la qualità delle seconde linee, cosa utile tanto per affrontare con maggiore tranquillità gli impegni di Champions League, quanto per sopperire ad eventuali problemi fisici nel corso della stagione. Inoltre, l'esperienza dello scorso anno ha sicuramente aumentato l'autostima di tutto l'ambiente e alzato l'asticella delle loro ambizioni. Se dovessi sbilanciarmi sulla principale antagonista del Milan per il prossimo campionato, punterei decisamente sul Napoli.

sabato 27 agosto 2011

Sietima Vez

I precedenti di Milan-Barça


 Milan e Barcellona, due delle grandi storiche del calcio europeo, si incontreranno in Catalunya il 13 settembre per la 12° volta in partite ufficiali e per il 7° scontro diretto nella storia delle varie competizioni europee. Nei sei precedenti (5 in Coppa Campioni/Champions e 1 in Supercoppa) il Milan ha prevalso per tre volte, il Barcellona ci ha eliminati in due occasioni, mentre in un caso le due squadre hanno superato a braccetto il girone di Champions League. Per quanto riguarda le singole partite, le due squadre hanno vinto 4 partite a testa mentre in 3 occasioni hanno diviso la posta in palio. Perfetta parità anche per le reti segnate: 14 a testa.


Il primo capitolo di questa sfida prestigiosa è un doppio confronto valido per gli ottavi di finale della Coppa dei Campioni 1959/60. I catalani, guidati in panchina da Helenio Herrera, hanno nel futuro interista e pallone d'oro Luis Suarez l'uomo di punta. In quegli anni c'erano in circolazione un certo numero di fuoriclasse ungheresi, e se il più grande di tutti, Ferenc Puskas, avrebbe contribuito a far vincere la 5° Coppa consecutiva al Real Madrid in quella stessa edizione, altri due grandi campioni come Kubala e Czibor militavano nella squadra catalana. Il Milan è guidato in panchina da Bonizzoni con Gipo Viani direttore tecnico. Tra i rossoneri ci sono giocatori del calibro di Ghezzi, Cesare Maldini, il Barone Liedholm, Josè Altafini, Pantera Danova e il più forte argentino che abbia mai vestito la nostra maglia: Ernesto Grillo. Nonostante il Milan sia una squadra estremamente competitiva (sconfitta in finale ai supplementari dal Real solo due anni prima) veniamo "asfaltati" dai catalani che si impongono all'andata a San Siro per 2-0 (con un gol di Suarez) e passeggiano al ritorno con un umiliante 5-1 condito da una doppietta di Kubala e un gol di Czibor. Di Paolo Ferrario il gol del momentaneo 3-1.

Dopo quel traumatico primo confronto trascorrono trent'anni (stagione 1989/90) prima che i rossoneri abbiano la possibilità di rifarsi. La competizione è la Supercoppa Europea, allora la formula non prevedeva una partita secca da disputarsi a Montecarlo ad inizio stagione, ma si giocava andata e ritorno a cavallo tra novembre e dicembre. L'andata si gioca a Barcellona, la partita si conclude sull'1-1 per effetto del rigore di Van Basten e del gol di Amor, uno dei giocatori più rappresentativi della squadra di Cruijff insieme a Zubizarreta, Koeman, Bakero, Laudrup, Alexanco e Beguiristain, Al ritorno basta un gol di Evani al 55' per dare all'infallibile Milan di Sacchi la prima Supercoppa Europea della sua storia. Protagonisti in quel Milan, oltre ad Evani e Van Basten autori delle due reti, l'altro olandese Rijkaard, la difesa storica a parte Baresi assente in entrambe le sfide, e ancora Donadoni, Massaro e Giovanni Galli.

Terzo capitolo. La partita del secolo. Atene, maggio 1994, finale di Champions League. L'orgoglio e la determinazione della squadra di Capello, orfana di Baresi e Costacurta squalificati, scende in campo con la betoniera e restituisce al Barça l'asfaltata di 34 anni prima. Massaro (doppietta nel primo tempo), Savicevic (3-0) e Desailly (4-0 sbeffeggiato da Cruijff il giorno prima) fanno rimangiare all'allenatore olandese (sono passate alla storia le inquadrature che lo ritraevano in panchina basito, attonito, con lo sguardo perso nel vuoto) tutta la sua spocchia, la sua arroganza e la sua presunzione. Annichiliti i catalani nonostante la presenza in campo di gente del calibro di Guardiola, Romario, Stoichkov, Sergi, Nadal oltre ai Koeman, Bakero, Zubizarreta, Amor e Beguiristain già battuti quattro anni prima.

Nella stagione 2000/01 le due squadre si incontrano per la prima volta in un girone di Champions. Oltre a rossoneri (Zaccheroni) e blaugrana (Serra Ferrer), nel gruppo H (stesso gruppo di qust'anno) sono presenti Leeds e Besiktas. Barcellona-Milan si gioca alla terza giornata, è la prima (ed unica) vittoria rossonera in Catalunya grazie alle reti di Coco e Bierhoff che sanciscono il 2-0 finale. Tre settimane dopo, nel ritorno a San Siro, si può assistere allo show di Rivaldo autore di una tripletta bilanciata, per il 3-3 finale, dalla doppietta di Albertini e dal gol di Jose Mari. E' il Barcellona di Rivaldo, ma anche degli olandesi. Nella formazione catalana sono presenti Frank De Boer, Overmars, Cocu e le vecchie conoscenze rossonere Kluivert e Reiziger, ma anche Puyol, un giovanissimo Xavi, Gerard, De la Pena, Simao e il neoallenatore giallorosso Luis Enrique. Dopo le sei giornate il Milan vince il girone davanti agli inglesi, mentre il Barça si deve accontentare del terzo posto che lo "retrocede" in coppa Uefa.

La quinta puntata va in onda nella stagione 2004/05, ancora Champions League, ancora gironi, ancora Milan primo (Ancelotti). Il Barça (con Rijkaard in panchina) questa volta si qualifica per il turno successivo classificandosi davanti allo Shaktar e al Celtic. E' un Barcellona che studia da Campione (vincerà l'anno dopo), dispone di Ronaldinho, Eto'o, Deco, Xavi, Iniesta, Puyol, Marquez, Giuly. Andata a Milano alla terza giornata, finisce 1-0 con rete di Shevchenko. Due settimane dopo è il Barça a vincere in rimonta. Dopo il vantaggio rossonero firmato ancora dall'ukraino arrivano le reti di Eto'o al 37' e di Ronaldinho a un minuto dal fischio finale.

L'ultimo precedente va in scena un anno dopo. Le due formazioni incrociano il loro cammino a livello di semifinali. E', credo, un ricordo ancora fresco per molti tifosi rossoneri. L'andata a Milano si conclude sull'1-0 per i catalani con il gol di Giuly su assist di Ronaldinho. Al ritorno il Milan trova la rete dei supplementari ad una manciata di minuti dal termine, ma l'arbitro rileva un fallo inesistente di Sheva (autore della rete) su Puyol e annulla mandando gli spagnoli a vincere la Coppa contro gli inglesi dell'Arsenal e rimandando di un anno la medesima sorte al Milan.

giovedì 25 agosto 2011

In Barça con il vento in poppa ...

Il sorteggio comincia maluccio, finiamo subito nel Girone H in compagnia dei campioni blaugrana, ma gli abbinamenti con le squadre provenienti dalla terza e dalla quarta fascia trasformano i timori per la sfida con i catalani in un test affascinante sulle ambizioni europee dei rossoneri. Con i bielorussi del Bate Borisov e i ceki del Viktoria Plzen si possono fare tranquillamente 12 punti, per poi giocarci il primo posto del girone con animo leggero contro i catalani, a meno che qualche signore bielorusso del metano non acquisti la squadra di Borisov domani mattina e sfrutti gli ultimi giorni di mercato per trasformarla in una sorta di Anhzi. A proposito di Anhzi ... Samuel Eto'o ha dichiarato di non essere andato in Daghestan, e più precisamente a Makhachkala, per i soldi ... O.o ... forse era una battuta ... brutta ...

Negli altri gironi spicca la buona sorte che assiste ormai da un quinquennio i prescritti biscionati. Cska Mosca, Lille e Trabzonspor (i sostituti del Fenerbache estromesso dall'Uefa) le avversarie dei nerazzurri nel Girone B.
Molto peggio va al Napoli (Girone A) che se la dovrà vedere con Bayern, Villareal e Manchester City, con il serio rischio di non raggiungere neanche il terzo posto che vale l'Europa League. Equilibrato ad un livello non eccelso è il Girone F, composto da Arsenal, Marsiglia, Olimpiakos e Borussia Dortmund. Nel Girone C le finaliste del 1968, Manchester Utd e Benfica, dovrebbero avere vita facile contro Basilea e Otelul Galati. Nel Dirone D, Lione e Ajax si giocheranno il secondo posto alle spalle delle "Merengues" con poche speranze per la Dinamo Zagabria. Un Chelsea tutto da valutare dovrà guadagnarsi l'accesso agli ottavi affrontando Valencia e Bayer Leverkusen, nel Girone E, oltre ai belgi del Genk. Il Girone G, invece, vede ai nastri di partenza Porto, Shaktar, Zenith e Apoel Nicosia.

Guardando le 32 squadre in lizza sembra evidente quanto le modifiche volute da Platini siano un mix tra lo spirito sportivo antidiluviano del suo connazionale De Cubertin e l'esigenza di conservare un buon rapporto diplomatico (elettorale) tra lo stesso Platini e le federazioni minori. Sono curioso di contare, alla fine delle 96 partite della fase a gironi, quante si concluderanno con un risultato tennistico.

Siamo di fronte ad un ibrido. Se la vecchia Coppa dei Campioni vedeva protagoniste solo le squadre scudettate di ogni campionato europeo con turni solo ad eliminazione diretta e sorteggi totalmente liberi (al primo turno poteva capitare un Real Madrid-Manchester Utd e un Apoel Nicosia-La Valletta), l'ampliamento del numero di squadre appartenenti alle nazioni calcisticamente più evolute aveva l'obiettivo di elevare al massimo la qualità della competizione. Le modifiche volute da "Le Roi" saranno anche democratiche, ma hanno ridotto sensibilmente il livello medio nella fase a gironi stravolgendo lo spirito originario della Champions League; quello, cioè, di trasformare la manifestazione in una sorta di Campionato Europeo per club.

mercoledì 24 agosto 2011

Il Cugino di Obelix

Il neoacquisto rossonero Misterix
E' stato tutto un terribile equivoco ... Galliani a giugno parla di "Mister X" e i tifosi rossoneri volano subito con la fantasia fino ad immaginare l'acquisto di Hamsik, o Schwainy, se non addirittura Fabregas. Eppure l'AD rossonero è stato chiaro, si riferiva a MISTERIX, il cugino di Obelix.
Galliani è stato di una chiarezza cristallina ... se il tifoso milanista ama i voli pindarici sono solo fatti suoi ...

Ma cambiamo discorso, ho titolato il post precedente "Si Riparte", ma forse ho toppato il titolo, almeno per quanto riguarda il campionato. L'assemblea di Lega non ha apposto la firma sul contratto collettivo e il sindacato calciatori pare orientato ad incrociare le ... gambe. L'oggetto del disaccordo sono gli articoli 4 e 7, nei quali la Lega vorrebbe inserire un richiamo che stabilisca con chiarezza che il contributo di solidarietà (inserito nella Finanziaria) sia a carico dei calciatori e non delle società (il 4), e che sia sancita la piena autonomia degli staff tecnici su chi far allenare in gruppo e chi a parte (il 7).

E' un po' patetico che si arrivi a tre giorni dall'esordio in campionato senza che l'accordo sia stato ancora ratificato. A mio parere sull'articolo 4 ha ragione la lega. Il contributo di solidarietà è a carico di qualsiasi lavoratore che superi un determinato reddito, e nessun lavoratore chiederà all'azienda che lo stipendia di pagare questa tassa "una tantum". Per chi guadagna 2 mln all'anno significa rimetterci circa 185.000 €, chi guadagna 10 mln ci rimetterà poco meno di un milione, chi prende "solo" 200.000 € all'anno dovrà sganciare qualche migliaio di euro ... riusciranno ad arrivare a fine mese??? Senza contare che alle società accollarsi questo onere costerebbe circa il 9% del monte ingaggi netto.

Sull'articolo 7 il passo indietro lo potrebbero fare le società. Non credo che tutte le squadre abbiano schiere di giocatori fuori rosa da far allenare a parte. Se ne hai uno (come Marchetti a Cagliari) o due (come Ledesma e Pandev alla Lazio) non credo che destabilizzino l'ambiente se si allenano con i compagni.

In ogni caso, visto che i calciatori sono lavoratori un po' particolari, se proprio vogliono manifestare il loro dissenso potrebbero scegliere un modo di scioperare altrettanto particolare. Invece che fermare il campionato potrebbero, che so, passare il primo quarto d'ora di partita a tirare in porta dalla propria metà campo senza mai superare la linea. Allo scoccare del quarto d'ora si comincia a giocare normalmente. Ci guadagnerebbe il pubblico con uno spettacolo inedito, i giocatori ci guadagnerebbero in simpatia nei confronti degli italiani che fanno fatica a comprendere come dei privilegiati possano indire uno sciopero ... e poi immagini di questa particolare forma di protesta (specie se ci scappa il gol) farebbero il giro del mondo creando una cassa di risonanza di rara efficacia.

lunedì 22 agosto 2011

Si Riparte

Dopo due settimane di "disintossicazione" mentale e rigenerazione fisica riparte il blog. Mercoledì 24 si concluderanno i playoff di Champions che stabiliranno la griglia per il sorteggio dei gironi che verrà effettuato venerdì 26. Sabato 27 ricomincia il campionato con l'anticipo che vedrà il Milan campione esordire a Cagliari, quattro giorni dopo calerà il sipario su questa sessione di mercato con la solita bagarre finale che produce spesso episodi esilaranti e ai confini della realtà.

Un giudizio definitivo sul mercato rossonero lo si potrà esprimere solo dopo le 19,00 del 31 agosto, al momento si può registrare la delusione per aver visto sfumare obiettivi reali e sostanziosi come Hamsik e/o Fabregas (Schwaini non penso fosse un obiettivo reale) e la conseguente impossibilità di reperire sul mercato qualche altro elemento in grado di migliorare sensibilmente le prospettive europee della squadra rossonera. Il possibile e probabile arrivo di Aquilani e/o Montolivo è utile e necessario per rinfrescare un reparto mediano anzianotto, usurato, poco propositivo e a scadenza tra un anno per cinque elementi su sette, ma non sposta di certo gli equilibri. Dei tre nuovi acquisti, l'unico sceso in campo fino ad oggi, Taiwo, ha tutt'altro che entusiasmato (e si è pure infortunato ieri sera), mentre Mexes è ancora convalescente dopo la rottura del crociato ed El Shaarawy è sprofondato nei meandri di Milan-Lab e non ne è ancora riemerso.

Come dicevo prima, venerdì verranno sorteggiati i gironi di Champions con il Milan in seconda fascia a meno di un'impresa dell'Udinese (siamo al n° 10 del ranking, e tra chi ci precede manca solo in Liverpool). Vista la presenza di pericolose mine vaganti in terza e quarta fascia, l'eventualità di dover affrontare un girone ad alto rischio è concreta. In prima fascia l'avversaria più morbida è il Porto, in terza si rischia di trovare il City di Mancini o il Bayer Leverkusen, in quarta il Borussia Dortmund o i campioni di Francia del Lilla. Allestire una squadra in grado di competere ai massimi livelli è fondamentale non solo per ridare vigore alla nostra vocazione europea e dare una lucidata al nostro blasone, ma è necessario anche per interrompere il lento sprofondare nelle sabbie mobili del ranking (che non lede solo il prestigio ma ha anche conseguenze pratiche negative) e per evitare che il Milan perda appeal nei confronti di quelli che vengono comunemente chiamati top-players.

Il Trofeo Berlusconi di ieri ha evidenziato un discreto stato di forma generale della squadra e la solidità dell'impianto di gioco di Allegri nonostante un modulo di gioco raffazzonato a causa delle numerose assenze in attacco. Buone le prove di Cassano, Nesta e Abbiati, convincenti Bonera, Seedorf e Rodrigo Ely, ottimi Abate e i due Boateng (strepitoso il gol del Prince). Maluccio Taiwo, Zambrotta e Ambrosini, male Gattuso ed Emanuelson. Per Cagliari dovrebbe rientrare Van Bommel e ci saranno anche i sudamericani ma da valutare in quali condizioni fisiche vista la preparazione a singhiozzo tra la Copa America, la Supercoppa di Lega e un po' di vacanze. Quasi esclusa la presenza di Ibra, certa l'assenza di Taiwo, ancora fuori Inzaghi, nuovo crack per Flamini, in dubbio anche il Boa ... qualche grattacapo di troppo per Allegri nel mettere insieme la formazione anti-Cagliari.

sabato 6 agosto 2011

Un Titulo ...

Statistiche di Milan-Inter 2-1
... terza vittoria consecutiva nel derby e nuovo vantaggio (6-5) nelle Supercoppe di Lega sui presunti cugini. Un derby sui generis tanto per la location quanto per il periodo nel quale si disputa. Ma per quanto anomalo un derby è sempre una partita importante, tanto più se in palio c'è un trofeo ufficiale, appuntamento al quale i rossoneri giungono dopo sole due amichevoli impegnative oltre alla sgambata d'esordio con la Solbiatese.

Nel primo tempo il Milan schiera le controfigure, mentre gli "originali" rimangono negli spogliatoi fino all'intervallo. Una pessima figura la fanno le controfigure di Nesta, di Seedorf, di Gattuso (che prova anche a farsi espellere), di Ibra. La controfigura di Van Bommel non si accorge che per scherzo gli hanno legato insieme i lacci delle scarpe, e non fa un passo per tutto il tempo, mentre la controfigura di Abbiati si ricorda di essere una controfigura una frazione di secondo prima di deviare in angolo la punizione-gol di Sneijder, giusto in tempo per rilassare il polso e permettere al pallone di carambolare sul palo e terminare in rete ... l'unico "originale" che entra in campo nella prima frazione di gioco è Robinho ... un originale facilmente riconoscibile per la colossale palla-gol che riesce a sgranocchiare ...

Nel secondo tempo entrano in campo tutti gli originali (Robinho compreso), mentre i cugini, per spirito di emulazione, mandano in panchina la controfigura di Gasperini che ha idee diverse rispetto all'originale. Infatti passa alla difesa a quattro, concede troppo campo agli avversari che nel giro di otto minuti gli rigirano la frittata grazie ai gol di Ibra su assist di Seedorf (pescato da una pennellata di Robinho) e Kung-Fu Boateng, pronto al tap-in dopo che lo splendido controllo e tiro di Pato finisce sul palo in seguito alla deviazione di Julio Cesar. Vista la malaparata, torna in panchina il vero Gasperini che ripristina lo schema del primo tempo senza, però, ottenere apprezzabili risultati.

MilaNumbers (1)
Supercoppa di Lega - Pechino - 06.08.2011
Milan - Inter 2-1  Sneijder 22' Ibra 60' Boateng 69'



NOTE:
- Assist di Seedorf (1-1)
- Palo di Ibra al 36'
- Palo di Pato al 69' (con rete in tap-in di Boateng)
- Indisponibili: Mexes, Flamini, El Shaarawy, Inzaghi
- Squalificati: Taiwo
- Non convocati: Oddo
- 246° presenza ufficiale di Abbiati (come Josè Altafini)