giovedì 30 giugno 2011

Come nasce una stella

Non so se tra i pochi viandanti del web che passano di qua ci sia qualcuno che possa condividere con me l'interesse per la Cosmologia. Ho una predilezione per i saggi scientifici in generale, ma in particolare per quelli che hanno come oggetto lo studio dell'Universo, di come sia nato, di come si stia evolvendo e di quale destino lo aspetti tra miliardi di anni.
Avere anche solo una vaga idea di che cosa siamo in rapporto all'infinito che ci circonda è un buon sistema per stare con i piedi per ... terra e per non prendersi troppo sul serio ... in fondo siamo solo un agglomerato di molecole organiche formatosi su una palla di lava vagante nello spazio, racchiusa da una sottile crosta semisolida e avvolta da una pellicola di gas che usiamo chiamare atmosfera. Un agglomerato di molecole che per uno scherzo della natura ha preso coscienza della propria esistenza, ha posto tutta la propria attenzione su se stesso e ha perso un po' il contatto con la realtà.

Ma torniamo al titolo del post: Come Nasce una Stella.
L'universo è un insieme di Buchi Neri, di Stelle, Pianeti, Asteroidi, Comete, Sassi, Polveri, Gas, Atomi vaganti, radiazioni ed enormi vuoti ... ma anche di misteri come i Quasar o la cosiddetta Materia Oscura.
Una Stella nasce in una regione dello spazio nella quale è presente una certa quantità di materia sotto forma principalmente di Gas e Polveri (le Nubi Interstellari). Questa materia, nelle regioni più dense, tende a concentrarsi per effetto della forza gravitazionale. Se attorno a questi grumi c'è sufficiente materia, con il tempo (da 100.000 anni ad alcuni milioni) la massa della protostella raggiungerà un livello critico tale da generare, nelle regioni interne, una pressione e una temperatura in grado di innescare le prime reazioni nucleari (Atomi di Idrogeno che fondendosi formano Atomi di Elio ed emettono alti livelli di energia).

Il Sole emette radiazioni in modo costante perchè ha raggiunto un equilibrio tra la forza di gravità che tende a comprimerlo e le reazioni nucleari al suo interno che tendono ad espanderlo. Ma una stella in fase di formazione sarà soggetta ad una serie di oscillazioni, così come lo sarà al termine della sua esistenza anche se per motivi leggermente diversi. La gravità comprime la protostella aumentando pressione e temperatura al suo interno e innescando le reazioni nucleari che la espandono nuovamente, espandendosi, temperatura e pressione calano, le reazioni nucleari si diradano e la stella torna a comprimersi. Il ciclo andrà avanti fino a quando la massa dell'oggetto sarà sufficiente ad "obbligarlo" a generare con continuità le reazioni nucleari trovando l'equilibrio tra le due forze antagoniste.

Adesso mi immagino un Tonino Di Pietro che passa di qua e si chiede "ma che c'azzecca la cosmologia in un blog sul Milan ?!?!?" ... caro Tonino ... tutta 'sta pappardella era solo una metafora (forse un po' troppo articolata) per dire che Patinho non è ancora una Stella "nel pieno delle sue funzioni". La prossima stagione sarà la quinta con la nostra maglia, e in questi quattro anni si è comportato come una Protostella, non ha ancora messo a regime le reazioni nucleari, lo fa ad intermittenza ... si gonfia, e poi si sgonfia, emette inprovvisi lampi di luce abbagliante e poi si eclissa.

In questi giorni, giustamente, si parla di Hamsik, del Ganso, di Fabregas, Danilo, Nasri, Witsel, Bale, e chissà chi dimentico ... ma forse l'acquisto più importante potrebbe essere già a Milanello. Se Pato decidesse finalmente di dare fuoco alle polveri e si trasformasse definitivamente in una Stella aumenterebbe il potenziale rossonero anche in ambito europeo.

Per curiosità (aridaje co 'ste statistiche) ho voluto mettere a confronto i sei bomber rossoneri più importanti degli ultimi 25 anni (o almeno quelli che hanno giocato minimo quattro anni consecutivi e con lo status da titolari), ed i risultati evidenziano come le potenzialità del Papero siano ancora "inesplorate", ma sottolineano anche come la sua impronta in questi quattro anni sia stata ancora troppo leggera.
Il confronto è basato sui primi quattro anni al Milan ed esclusivamente sulle partite di campionato per avere dei dati il più omogenei possibile.
I soggetti presi in esame sono: Virdis, Van Basten, Weah, Sheva, Inzaghi e, appunto, Pato.
Evvai con la solita tabella ...


Le prime colonne non hanno bisogno di spiegazioni, le ultime due indicano rispettivamente la media dei minuti giocati per ogni presenza e la frequenza realizzativa in rapporto ai minuti effettivamente giocati.
Come si può notare il Papero ha passato sul campo la metà dei minuti a disposizione. Peggio di lui, da questo punto di vista, ha fatto solo Inzaghi, tartassato dagli infortuni nelle sue prime stagioni a parte la seconda (2002-03) nella quale ha espresso tutto il suo potenziale.
Anche la media minuti/presenze è decisamente inferiore a quella dei suoi predecessori, tutti oltre gli 80 minuti. Se però si osserva la media realizzativa, Pato presenta il dato migliore appena davanti a Sheva. Mi aspetto che la prossima stagione il Papero diventi un punto di riferimento per i compagni ed un punto di forza costante per la squadra, e che giochi di più senza diluire troppo la sua straordinaria media realizzativa. Se raggiungerà questi obiettivi potremo finalmente dire che è nata una Stella.

P.S. Per chi fosse curioso, nella tabella successiva si può trovare il dettaglio, stagione per stagione, di ognuno dei sei giocatori presi in esame.


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