sabato 18 settembre 2010

Il Bruce Lee di Malmoe

Quella appena trascorsa è stata una settimana densa di spunti interessanti in ottica rossonera.

Questa sera verrà scritto il quarto capitolo della stagione nella sfida di San Siro tra Milan e Catania. Dopo un'ottima prestazione coronata da un ottimo risultato (Lecce) è arrivata una pessima prestazione a giustificare un pessimo risultato (Cesena), quindi una prestazione obiettivamente bruttina ha generato un buon risultato (Auxerre) ... auguriamoci che con il Catania non si verifichi l'ultima combinazione disponibile ...

Sia i tifosi che gli addetti ai lavori sembrano essere soggetti a frequenti quanto drastici sbalzi d'umore ... dopo il Lecce si parlava già di triplete, dopo Cesena era tutto sbagliato tutto da rifare (come diceva il mitico Gino Bartali); ci si fa prendere dall'entusiasmo per la prestazione di Sokratis nel Trofeo Berlusconi per poi bollarlo come il nuovo (ultimo) Kaladze all'indomani della trasferta romagnola; Ibra non convince nè al debutto in campionato nè nei primi 65' con l'Auxerre ... ma quando mette a segno la doppietta, come per miracolo torna ad essere un fenomeno. Contro i francesi abbiamo anche scoperto le ottime qualità di Boateng, ma sono sicuro che alla prima partita un pò sottotono si sprecheranno i paragoni con Gourcuff e con lo splendido esordio del bretone in Champions contro i greci dell'AEK di Atene.

Ci vorrebbe un pò di equilibrio e di pazienza. La squadra è in rodaggio, il tecnico è arrivato da meno di due mesi, e due innesti importanti come Ibra e Robinho devono ancora ambientarsi. Credo che sia necessario ancora un mesetto prima di disporre di tutti i dati utili a dare un primo attendibile giudizio (sia a livello di singoli che di collettivo), l'importante, nel frattempo, è cercare di raccogliere il massimo possibile in queste prime 10/12 partite stagionali.

La gara di mercoledì ha posto il sospetto che gli ultimi tre anni di risultati negativi in Europa abbiano "sverniciato" l'ambiente rossonero da quella patina dorata che ci permetteva di considerare la Champions il nostro "habitat naturale", la squadra sembrava timorosa e insicura nonostante la presenza di circa 70.000 tifosi accorsi a sostenerla, per oltre un'ora non siamo stati in grado di fare la "voce grossa" con gli obiettivamente modesti avversari. Ma che fosse solo un blocco psicologico lo si è visto dopo il primo gol. Ciò di cui la squadra ha bisogno è solo una maggiore consapevolezza della propria forza e la conseguente iniezione di autostima.

Apro una parentesi su Ibrahimovic. L'autore della doppietta di mercoledì si è reso protagonista anche di un autogol nel dopopartita con la polemica estemporanea scatenata nei confronti di Arrigo Sacchi. Lo svedese poteva contestare ad Arrigo i suoi giudizi in maniera diversa, invece ha assunto un atteggiamento da bullo francamente incomprensibile e censurabile ("se vuoi qualcosa vieni da me" ... "se non ti piace come gioco non mi guardare" ... "le cose vieni a dirmele in faccia") ... non so dare una definizione precisa dello "stile Milan", ma sono sicuro che non è stato certamente rappresentato da Ibra mercoledì sera. Lo stesso Ibra che il giorno precedente si era preso la "bullesca" libertà di assestare improvvisamente un calcio circolare sulla spalla a ... Gattuso? ... Seedorf? ... Ambrosini? ... no!!! ... a Strasser, il più giovane della combriccola ... uno Strasser che naturalmente non ha gradito il modo di "fare gruppo" del Bruce Lee di Malmoe.

Ci sarebbe da dire qualcosa anche sulla nuova ondata di infortuni che ha ripreso ad affliggere i rossoneri (Pato e Ambrosini fuori tre settimane), ma le ultime righe le voglio riservare ad una considerazione sul minacciato sciopero dei calciatori programmato per il 25/26 settembre in concomitanza con la 5° di campionato. A mio parere un qualsiasi osservatore esterno troverebbe eque, sensate ed al passo con i tempi (di crisi) le proposte della Lega di Serie A per il rinnovo del Contratto Collettivo tra club e calciatori scaduto il 30 giugno. Non si capisce perchè i giocatori che raggiungono un obiettivo prefissato debbano andare a battere cassa, mentre quando non viene raggiunto l'obiettivo minimo (tipo la Juve lo scorso anno) non gli si possa decurtare una percentuale dell'ingaggio ... ma sembra (sembra) che la flessibilità delle retribuzioni non sia il vero oggetto del contendere. I punti che l'AIC trova inaccettabili sono quelli relativi alle spese mediche, all'obbligo di accettare una cessione  e alla facoltà concessa all'allenatore di far allenare a parte un giocatore fuori rosa.

Il terzo punto, forse, è l'unico per il quale mi schiererei con il Sindacato, ma credo che per la Lega non sia un problema insormontabile lasciare le cose come stanno. Sul punto riguardante le spese mediche bisogna chiarire che le Società mettono gratuitamente a disposizione dei propri tesserati strutture e specialisti cui affidarsi. Se il calciatore preferisce rivolgersi a strutture e specialisti di suo gradimento ritengo giusto che si assuma la responsabilità sia riguardo l'esito delle cure ricevute (andatevi a leggere la storia Andrade/Juventus) sia per le spese sostenute. Per quanto riguarda l'obbligo di accettare un trasferimento ad una società di pari livello e con la medesima retribuzione (pena la rescissione del contratto con la liquidazione del 50% dell'ingaggio), forse non tutti sanno che questa norma si applicherebbe solo ed esclusivamente a quei giocatori giunti all'ultimo anno di contratto. Quindi non mi sembra niente di trascendentale, ma si sa quanto rinunciare ai privilegi sia estremamente difficile.

Pubblicato sul sito di Milan Day
http://mondomilanday.altervista.org/index.php/l-editoriale

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