mercoledì 11 agosto 2010

Integralismo Dinhano

La contrapposizione tra tifosi rossoneri sulla questione Ronaldinho sta assumendo i tratti di una vera "guerra di religione" virtuale.
La distanza tra le due "fazioni" è sempre più marcata.
E' sufficiente frequentare qualche forum e leggere alcuni blog per rendersi conto di come una "posizione moderata" sia quasi inesistente, e di quanto gli "estremismi" siano sempre più distanti tra loro.


Io mi colloco con decisione tra gli "antidinhani", ho accolto l'arrivo del Gaucho con sospetto, e la storia di questi ultimi due anni ha rafforzato i miei dubbi sulla bontà dell'operazione conclusa due estati fa tra Galliani e Laporta con il patrocinio di Silvio Berlusconi.

Come in tutti gli integralismi, anche in quello Dinhano esistono dei dogmi che, in quanto tali, sono indiscutibili.
Il più importante è quello secondo il quale "senza i 15 gol e i 17 assist del Dinho, lo scorso anno non si arrivava tra le prime tre in campionato".
Su questa "sura", per quanto possa apparire blasfemo agli integralisti Dinhani, si possono fare alcune obiezioni.
Per prima cosa non è consentito chiudere un bilancio inserendo nello stesso solo i "ricavi" ed omettendo i "costi", chi cita solamente i gol e gli assist si dimentica di mettere a bilancio i costi.


E' mia opinione, quindi discutibile per definizione, che mediamente, nell'arco dei 90' di gioco, il Dinho sia da pallone d'oro per un quarto d'ora ma nei restanti 75' lasci la squadra in dieci. E questo è un costo.
Gli altri "costi" si possono individuare nelle forzature tattiche imposte dal suo utilizzo obbligatorio sull'out di sinistra.
Per una sorta di simmetria tattica, Pato è costretto a giocare largo a destra lontano dalla porta, posizione che influisce negativamente sulla produzione offensiva dello stesso Pato.
Con due attaccanti così larghi, il centravanti si trova a lottare da solo contro l'intera difesa avversaria.


Ma alcuni problemi nascono anche a centrocampo.
Pirlo, con un solo mediano al fianco, è costretto a fare il mediano a sua volta.
In tutta la stagione ha prodotto un solo gol e tre assist, ed in fase difensiva ha fatto fatica mettendo in sofferenza anche la difesa.
Ambrosini si è sfiancato per tutta la stagione tenendo alla grande fino a marzo, ma poi è scoppiato.
La necessità imposta al Capitano di dedicarsi essenzialmente alla copertura del centrocampo gli ha impedito le consuete proiezioni offensive (a parte le avanzate sui calci piazzati), in questo modo Ambrosini è passato dagli 8 gol della stagione precedente all'unica rete dello scorso anno.

Questi sono aspetti, discutibili finchè si vuole, dei quali non tengono conto tutti quei tifosi che si limitano ad elencare i 15 gol (7 su rigore + tre sbagliati) e i 17 assist del Dinho come prova inconfutabile della grandezza del Gaucho e di quanto sia indispensabile al Milan.

Inoltre non è possibile sottrarre semplicemente i gol e gli assist del brasiliano come a dire che senza di lui il Milan avrebbe giocato in dieci.
Va presa in considerazione la possibilità che un altro tipo di giocatore al suo posto, magari un trequartista moderno, qualche gol e qualche assist lo avrebbe fatto in ogni caso, che Pato più vicino a Borriello avrebbe permesso ad entrambi di segnare qualche gol in più, che Pirlo meno impegnato a difendere sarebbe stato più lucido in fase di impostazione, che Ambrosini avrebbe fatto qualche gol in più se avesse potuto sfruttare le sue qualità nell'inserimento, che la difesa, con un filtro più efficace davanti, avrebbe preso qualche gol in meno ...


Fino ad adesso ho trattato solo di ciò che riguarda il campo, su ciò che invece concerne il comportamento fuori dal campo dico solo che si fa fatica ad investire il brasiliano del ruolo di faro, di uomo guida, di trascinatore della squadra quando mette in difficoltà un allenatore (specie se nuovo) presentandosi al raduno in condizioni fisiche disastrose (recidivo) e non permettendo, di fatto, all'allenatore stesso di impostare il lavoro con tutte le componenti tecniche più importanti a sua disposizione.
Per tutte queste considerazioni mi auguro che non si provveda a rinnovare il contratto a Ronaldinho in modo affrettato, che si valuti con attenzione nei prossimi mesi quanto accade fuori e dentro al campo e, se sarà necessario, lasciare andare a scadenza il contratto dell'ex Pallone d'Oro.


Pubblicato su Milan Day Blog
http://milandayblog.wordpress.com/2010/08/10/integralismo-dinhano/

1 commento:

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